REDAZIONE BRESCIA

Crisi automotive, nuova vittima: Stanadyne in liquidazione. A rischio cento posti

I lavoratori dell’azienda di Castenedolo, di proprietà americana, hanno indetto da questa mattina una assemblea permanente

Operai dell'automotive protestano per la crisi (Immagine d'archivio)

Operai dell'automotive protestano per la crisi (Immagine d'archivio)

Brescia, 4 dicembre 2024 - - La crisi dell’automotive colpisce ancora e duramente in Lombardia, soprattutto nel settere della componentistica

L’ultima crisi nel Bresciano: i lavoratori della Stanadyne, azienda di Castenedolo, attiva nel settore automotive hanno indetto da questa mattina una assemblea permanente. La decisione è maturata dopo che il gruppo americano che è a capo della società ha annunciato a sorpresa la messa in liquidazione della Stanadyne. Sono a rischio più di cento posti di lavoro.

Ecco alcuni dei “casi” più caldi in Lombardia,

Edim

Uno sciopero ha fatto fa ingranare la retromarcia a Bosch: stop ai licenziamenti in Edim, pezzo di pregio dell’automotive brianzolo.Il tutto dopo un incontro agli Industriali a Belluno, anche il sito di Quero è coinvolto nella procedura, ma il grosso della partita era alla storica fonderia di Villasanta: 90 posti da tagliare secondo il colosso tedesco, prima del ripensamento. "Il cambio di passo è frutto della lotta dei lavoratori", sottolinea Pietro Occhiuto, segretario della Fiom-Cgil Brianza. Ora, si apre la trattativa sugli ammortizzatori sociali e un percorso di formazione e ricollocamento per chi sceglierà l’uscita volontaria incentivata. Il negoziato è partito da posizioni opposte, i manager Edim all’avvio del tavolo hanno ribadito "il grave momento di difficoltà" e la "necessità di intervenire con una riduzione del personale per rendere l’azienda più competitiva sul mercato".

Iima Plastic

È rimasta solo un’ultima speranza per i 130 lavoratori della Ilma Plastica, azienda di Gavirate di cui il Tribunale di Varese a settembre ha dichiarato il fallimento. L’ipotesi dell’esercizio provvisorio, in cui lavoratori e rappresentanti sindacali avevano riposto i loro auspici, è stata infatti scartata dai curatori fallimentari. L’incontro nella fabbrica di Oltrona con la proprietà non ha portato all’esito sperato, cioè un ripensamento della decisione del Tribunale con la possibilità di proseguire l’attività aziendale. Resta così solamente un’ultima chance per la ditta attiva nell’automotive, dove si producono stampi per importanti case automobilistiche: solo l’eventuale interesse da parte di potenziali acquirenti può garantire la continuità che consentirebbe di salvaguardare l’occupazione e una storia aziendale lunga quasi 90 anni.