Palazzolo sull'Oglio (Brescia), 27 agosto 2020 - «Mootaz Chaambi, l’assassino di Daniela Bani, uccisa a coltellate il 20 settembre del 2014, si trova in carcere in Tunisia dal 29 gennaio del 2019». L’uomo, condannato in contumacia a 30 anni, poco dopo avere ucciso Daniela, è fuggito nel paese natale. Lo scorso anno è stato arrestato. Poi non si è più saputo nulla. A spaventare la famiglia di Daniela, ammazzata barbaramente a 30 anni, sono state le numerose telefonate anonime arrivate dalla Tunisia, che hanno fatto sospettare che Chaambi fosse stato liberato. La svolta è avvenuta recentemente grazie alla comunicazione ufficiale da parte di Gianfranco Criscione, direttore della Direzione Generale Affari Internazionali e della Cooperazione Giudiziaria Internazionale, che ha fatto sapere ai congiunti di Daniela Bani che l’assassino è in carcere in Tunisia.
La missiva che contiene la notizia è arrivata nelle scorse settimane all’avvocato Silvia Lancini che con la famiglia Bani, rete AlternAttiva e L’Unione Nazionale Vittime lo scorso giugno aveva intrapreso l’iniziativa #AppelloperDaniela, di cui il Giorno aveva parlato. Il Quirinale aveva garantito al nostro direttore Sandro Neri che «La presidenza della Repubblica intende fare quanto possibile per assicurare alla signora Ghilardi il sostegno dello Stato». E così è stato. «Ringrazio la Presidenza della Repubblica, la Direzione Generale - dice Giusy Ghilardi, mamma di Daniela – e il quotidiano Il Giorno per aver concesso spazio all’appello»». Per l’avvocato Lancini e per Omar Legrenzi, presidente di rete alternAttiva è un «importante obiettivo raggiunto». Ora mamma Giusy vuole sapere dove si trova in carcere l’uomo e, soprattutto, che la giustizia tunisina confermi le decisioni di quella italiana.