
Daniele Gazzoli
Un giovane che non ha più la possibilità di guardare alla pensione come a un traguardo, alla guida del sindacato pensionati Spi Cgil Lombardia. Con 105 voti favorevoli su 110 elettori presenti, Daniele Gazzoli è stato eletto nuovo segretario generale. Quarantasei anni, bresciano di Edolo, in Valcamonica, è subentrato all’uscente Valerio Zanolla, chiamato dalla Cgil per ricoprire un nuovo incarico a livello nazionale.
Un giovane come può occuparsi di pensionati?
"Sono relativamente giovane, ma ho alle spalle 22-23 anni di attività sindacale. Ho iniziato la mia vita lavorativa in una fabbrica tessile, nel 2003 sono diventato funzionario sindacale e nel 2005 sono stato eletto segretario della Filtea Valcamonica-Sebino. È stata un’esperienza significativa al termine della quale sono stato scelto come segretario generale della Cgil Valcamonica-Sebino. Avevo 32 anni ed ero il segretario più giovane d’Italia, una specie di anomalia. Alla fine del 2014 sono stato eletto nella segreteria regionale e quindi nello Spi".
Lo Spi si occupa di pensionati che dai più giovani vengono visti come i “fortunati”.
"La Cgil si prende cura di tutti, non soltanto di una parte. Vogliamo tutelare chi una pensione ce l’ha e chi rischia di avere un assegno troppo basso perché è un lavoratore discontinuo, precario o atipico. Ci preoccupiamo anche di chi lavorerà tanti anni per avere una pensione molto povera".
Negli ultimi anni le pensioni sono cambiate molto.
"Sì, negli ultimi 12 anni si sono abbassate notevolmente e oggi sono medio basse. Un operaio, dopo 41 anni di lavoro, percepisce 1.400 euro. Altre categorie, a causa delle scelte fatte nel passato, al massimo 1.500/1.800 euro. Questo vuol dire che i pensionati non sono più il sostegno della famiglia. Una volta erano loro che intervenivano quando i figli perdevano il lavoro, adesso difficilmente possono farlo".
Ma i figli spesso percepiscono 1.500 euro di stipendio e hanno un mutuo da pagare, figli da mantenere che i pensionati non hanno più.
"Bisogna recuperare fondi dall’evasione fiscale e ridurre il dumping salariale. Ci sono ancora troppe contraddizioni. I contributi degli operai, ad esempio, sostengono i dirigenti delle aziende fallite. Non dobbiamo arrivare alla frattura generazionale".
Però ci sono persone che non hanno mai versato un contributo che percepiscono un assegno.
"Le minime sono divisive perché ci sono anche persone povere nonostante lavorino. Ci sono centinaia di bonus nel nostro Paese, noi invitiamo i cittadini a venire nelle nostre sedi e a trovare la soluzione con la ‘calcolatrice dei diritti’. Si può ottenere un reddito aggiuntivo".
Recentemente vi siete costituiti parte civile nel processo contro il titolare e gli operatori di una Rsa di Vistarino.
"Se otterremo un risarcimento, daremo tutto in beneficenza perché gli anziani non devono essere maltrattati".