Brescia, 5 settembre 2024 – Dall’“automobile” a ‘tramezzino’, passando per i personaggi e le vicende storiche, l’opera di Gabriele D’Annunzio diventa un’opera digitale. Sarà presentata il 6 settembre a Pescara l’Enciclopedia digitale dannunziana, istituita dal Ministero della Cultura, da un’idea di Pietro Gibellini e sotto la supervisione del Vittoriale degli Italiani e del suo presidente Giordano Bruno Guerri.
La presentazione in anteprima sarà a Pescara, città natale del Vate, nell’ambito del Festival a lui dedicato, ma una prima parte è già consultabile sul sito del Vittoriale. “L’Enciclopedia riguarderà ogni aspetto della vita inimitabile di D’Annunzio – spiega Guerri – in cui sono riportati lemmi che non si aspetterebbe”.
Per il Vate l’immagine era importante, ma la parola forse di più.
“Era un innovatore, è cosa nota – ricorda Guerri – era curiosissimo della tecnologia, basti pensare che quando venne inventata la fotografia lui già immaginava, in uno scritto, il cinema, ovvero la fotografia in movimento. Considerava importanti le immagini, ben prima dell’era delle immagini in cui viviamo oggi, ma non a caso è anche il poeta che ha scritto che il verso è tutto, intendendo per verso un insieme di parole armonicamente accostate”.
Nell’enciclopedia si troveranno, dunque, i vocaboli dannunziani, con citazioni delle opere, lettere, commenti e analisi dei maggiori studiosi dal punto di vista storico ed esegetico.
“Un’operazione simile era stata fatta in cartaceo per Dante, dalla Treccani. Noi l’abbiamo attualizzata, pur non escludendo che possa diventare un’enciclopedia cartacea. Come priorità, era importante che fosse disponibile per tutti, gratuitamente, perché questa è la linea del Vittoriale, che ha scelto di digitalizzare tutto l’archivio con un investimento di mezzo milione di euro in cinque anni”.
Ma tra tutte le parole dannunziane, qual è quella che Guerri preferisce?
“Io ho intitolato un mio libro ‘Disobbedisco’, questa è quella che rappresenta molto me, e sicuramente rappresenta molto D’Annunzio”.
Se è patrimonio comune che ‘automobile’ sia un lemma inventato dal Vate, altre sono molto meno note.
“Qui a Pescara, per il festival dannunziano, sono state realizzate delle t-shirt dedicate alle nuove parole. Io ne indosso una in questo momento (ieri per chi legge, ndr) con la scritta ‘scudetto’, perché lo scudetto inteso come particolare da metter sulle maglie è stata un’idea di D’Annunzio nel 1920. Insospettabile è anche ‘Ornella’, che prima di D’Annunzio non esisteva”.
E la parola che avrebbe inventato oggi?
“Sicuramente avrebbe evitato l’inglese o il francese, essendo cultore della lingua. Non a caso, ha sostituito il sandwich con il tramezzino. Io non sono D’Annunzio – scherza Guerri – per cui non sono in grado di dire cosa avrebbe inventato, ma quando qualcuno mi chiede un feedback rispondo che abbiamo un magnifico ‘riscontro’ da utilizzare”.