BEATRICE RASPA
Cronaca

Darfo, spray al peperoncino a scuola: 5 studenti di 15 anni intossicati. Il responsabile: “Ho fatto una stupidaggine”

Lezioni sospese lunedì al Cfp Zanardeli di via Valeriana dove ragazzi, insegnanti e personale hanno vissuto alcune ore movimentate. Sono intervenuti soccorritori, carabinieri e vigili del fuoco

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco (foto archivio)

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco (foto archivio)

Il trucchetto per generare il caos e far sospendere le lezioni è ormai pericolosamente noto: spruzzare spray al peperoncino a scuola, aspettare gli eventi, generare il caos e assistere all’evacuazione dell’istituto. Ed è proprio quello che è successo ieri mattina al Cfp Zanardelli di Darfo, dove studenti, insegnanti e personale hanno vissuto alcune ore movimentate per il solito episodio di vandalismo. Già identificato l’autore della spruzzata illegale: è un alunno quindicenne, che ha svuotato la bomboletta spargendone il contenuto nei bagni della scuola. “Ho fatto una stupidaggine” ha ammesso una volta messo alle strette, negando peraltro di essere il possessore di quello che a tutti gli effetti per legge è uno strumento di difesa personale - e solo in un contesto di legittima difesa ne è consentito l’utilizzo - e non può essere detenuto da minorenni. Risultato: lo studente avrà conseguenze giudiziarie serie. Per la bravata, infatti, è stato denunciato per interruzione di pubblico servizio.

Tutto è avvenuto alle 9,30 di lunedì nell’istituto professionale di via Valeriana. Nel giro di pochi minuti l’aria si è fatta irrespirabile, in molti hanno iniziato ad accusare difficoltà respiratorie e forti bruciori agli occhi. Cinque ragazzi, tutti quindicenni, sono rimasti lievemente intossicati e hanno dovuto farsi visitare in pronto soccorso, altri due invece sono stati medicati sul posto, mentre l’intero edificio scolastico veniva precauzionalmente sgomberato. Solamente dopo un paio di ore, una volta arieggiati per bene gli ambienti e una volta ristabilite le condizioni di sicurezza, studenti e insegnanti sono tornati nelle rispettive classi.

Sul posto oltre ai vigili del fuoco e ai soccorritori in ambulanza, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Breno, che in tempo record hanno ricostruito gli antefatti dell’episodio e trovato il responsabile della spruzzata.

Quello di ieri non è certo un caso isolato, anzi. L’utilizzo dello spray a scuola sta diventando appunto un gioco scriteriato, sia sotto il profilo dell’incolumità altrui sia sotto quello disciplinare e penale. Chi utilizza le bombolette spray fuori dai limiti consentiti rischia del resto una condanna fino a tre anni: potrebbe infatti rispondere di vari reati, non solo di interruzione di pubblico servizio, come è avvenuto per il ragazzino del Cfp di Darfo, ma anche di porto abusivo di strumenti atti a offendere, di lesioni personali e d getto di cose pericolose.

Lo scorso febbraio si erano susseguiti una serie di episodi fotocopia a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro, in varie scuole della provincia: allo Sraffa di via Comboni a Brescia, al Fortuny-Moretto di via Apollonio, sempre in città (per ben due volte di fila) e all’istituto alberghiero Caterina de’ Medici di Gardone Riviera.