Prima la massacra a martellate durante la ripresa di video hard, poi, quando crede che Charlotte Angie sia ormai morta, le taglia la gola "per pietà non sapendo che altro fare", quindi rimane a guardarla priva di vita per oltre un’ora. Da quel momento per due mesi i pensieri di Davide Fontana, bancario milanese food blogger ora in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dalle sevizie, occultamento e distruzione di cadavere, si concentrano su un obiettivo: guadagnare tempo distruggendo quel corpo. Emergono nuovi raccapriccianti dettagli sull’omicidio della 26enne italo-olandese Carol Maltesi, in arte Charlotte Angie, uccisa a inizio 2022 nella sua casa di Rescaldina, nel Legnanese, dal vicino che il 20 marzo l’ha scaricata in quattro sacchi dell’immondizia in un dirupo di Borno.
Il bancario ha confessato di avere avuto un raptus durante una ripresa a casa di lei - era il 10 o 11 gennaio - che prevedeva Charlotte legata a un palo della lap dance, incappucciata con un sacco e fintamente aggredita a martellate. Le martellate sono diventate vere, così il taglio alla gola, e un piano folle per sbarazzarsi del cadavere, comprensivo di sopralluoghi tra province con la Fiat 500 dell’amica. Dopo averla depezzata con un’accetta e un seghetto, a pochi giorni dal delitto, Fontana affitta una casa isolata in una frazione di Cittiglio (Varese) e vi si reca per un weekend per studiare come muoversi. Vi torna a breve, stavolta con i brandelli nel baule della 500. Prova a bruciarli con alcol e benzina in un barbecue in giardino. Non riuscendoci, riporta il corpo nella casa di Rescaldina, dove nel frattempo è arrivato un freezer a pozzetto acquistato su Amazon e vi rinchiude la donna. La estrae il 19 marzo per scroticarle il viso e i tatuaggi, che poi butta nel water. Dieci giorni prima ha trascorso un altro finesettimana in Vallecamonica, in una spa a Darfo Boario. Ne approfitta per esplorare i ditorni. Il 20 marzo si dirige a Borno, dove trascorreva le vacanze. In auto ha l’amica smembrata. Alle 11 del mattino la scaraventa in un dirupo.