MILLA PRANDELLI
Cronaca

“Costrette a spogliarci senza mutande e fare squat in Questura”: la denuncia delle attiviste di Extinction Rebellion a Brescia. La polizia: “Agito nel rispetto dei diritti”

Una ragazza ha descritto in un video il trattamento che sarebbe stato riservato alle ragazze dell’associazione ambientalista: “Ai maschi non hanno fatto fare niente di simile”. Il portavoce della Questura: “I piegamenti per rinvenire eventuali oggetti pericolosi”

Alcuni fotogrammi del video pubblicato da Extinction Rebellion

Alcuni fotogrammi del video pubblicato da Extinction Rebellion

BRESCIA – Nelle parole dell’attivista si percepisce la sensazione di disagio. Nel video, inviato alla stampa, una giovane di Extinction Rebellion racconta che all’interno della Questura di Brescia di via Botticelli le “persone femminilizzate” avrebbero ricevuto dalla polizia un trattamento iniquo rispetto a quello riservato ai ragazzi. “MI hanno chiesto di spogliarmi, di togliermi le mutande e di fare tre squat – ha raccontato – mentre ai i maschi non è stato chiesto di spogliarsi e togliersi i vestiti. Siamo stati dentro quasi sette ore”. 

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Il portavoce della Questura ha confermato che gli agenti di polizia hanno chiesto alle attiviste di fare i piegamenti, “al fine di rinvenire eventuali oggetti pericolosi”, ma “in ogni momento è stata salvaguardata la riservatezza e la dignità delle persone e sono state seguite le corrette procedure operative”. Ma, ha aggiunto il portavoce, “non si risponde alle provocazioni emerse da un un video e da un comunicato diffuso alla stampa in cui si descrivono atteggiamenti che non appartengono alla Questura di Brescia e ai suoi operatori di polizia. Questi uffici non sono tenuti a rispondere di alcunché. Il rispetto dei diritti delle persone è sempre stato mantenuto in qualunque momento. Tutto quanto è stato fatto è raccolto da precisi verbali redatti dagli uffici. La linea di questa questura è che sul tema quindi non si risponde”.

Secondo la nota stampa dell’associazione ambientalista e pacifista Extinction Rebellion Italia, “tutte le persone sono state arbitrariamente denunciate per ‘radunata sediziosa’ (art. 655 del codice penale) per la sola partecipazione ad una manifestazione nonviolenta di dissenso, ‘accensioni ed esplosioni pericolose’ (art. 703) per aver acceso un fumogeno, per ‘imbrattamento’ (art. 639) per aver scritto Palestina Libera su un muro, e per ‘concorso morale’ (art. 112) per essere stati semplicemente presenti”.

Non solo, “alcuni di loro – spiega la nota – sono stati denunciati anche per ‘manifestazione non preavvisata’ (art. 18 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) perché hanno mediato con le forze dell’ordine per evitare tensioni e sono state arbitrariamente definite ‘promotrici della manifestazione’. Altri, invece, sono stati espulsi da Brescia con dei fogli di via obbligatori, una misura di prevenzione del codice antimafia”.

L’associazione, che protesta contro la fornitura di armi a Israele e che si dichiara pro-Palestina, ha sottolineato che la manifestazione è stata “completamente pacifica”.