FEDERICA PACELLA
Cronaca

Depuratore del Garda, indaga la Corte dei Conti

Ha trovato un seguito l’esposto dei sindaci del Chiese alla Corte dei Conti, per i costi del progetto di...

Ha trovato un seguito l’esposto dei sindaci del Chiese alla Corte dei Conti, per i costi del progetto di...

Ha trovato un seguito l’esposto dei sindaci del Chiese alla Corte dei Conti, per i costi del progetto di...

Ha trovato un seguito l’esposto dei sindaci del Chiese alla Corte dei Conti, per i costi del progetto di depurazione e collettamento dei reflui del Garda. L’esposto era stato depositato a novembre scorso, a pochi giorni dall’annuncio del nuovo commissario straordinario, il prefetto Andrea Polichetti che si era da poco insediato, di aver valutato come ottimale la localizzazione di Lonato, al posto di quella contestata di Gavardo e Montichiari. I sindaci del Chiese avevano comunque proceduto con l’esposto, firmato da 40 primi cittadini e dalla Comunità montana, per far luce sui costi dell’opera, cresciuti esponenzialmente. Una parte dei fondi, pari a 700mila euro, era stata erogata immediatamente per consentire il raggiungimento di un livello progettuale idoneo all’affidamento dei lavori, ma, secondo i sindaci, non ci sono tracce documentali che dettaglino come questi fondi siano stati spesi. Senza giustificazioni dettagliate sarebbe rimasto anche l’incremento dei costi del progetto, da 3,66 a 5,4 milioni di euro. Acque Bresciane aveva imputato l’aumento a inflazione e costi dell’energia elettrica, ma per i sindaci tali spiegazioni non sarebbero sufficienti a motivare un aumento di oltre 1,2 milioni di euro. Considerando che le condotte sublacuali potranno funzionare fino al 2035 (non c’è, quindi, la bomba ecologica pronta ad esplodere che aveva giustificato l’urgenza di un impianto nuovo), "gli esponenti chiedono alla Procura di accertare la presenza di un eventuale danno erariale e di essere sentiti personalmente". Il progetto per cui sono stati spesi questi soldi è quello del doppio impianto a Gavardo e Montichiari, ormai archiviato a favore dell’ipotesi di Lonato, che era per altro quella originaria su cui la cabina di regia ministeriale si stava indirizzando a giugno 2021, prima che arrivasse, calato dall’alto, la nomina del commissario straordinario (richiesto dal Garda, per evitare l’impianto a Lonato e spostarlo a Gavardo e Montichiari). In sostanza, dopo 3 anni, si è tornati al punto di partenza, con un iter ripartito da capo, mentre Verona è già avanti con i lavori per rendere autonome le due province. "Come sempre è stato, per quanto ci compete - è il commento di Acque Bresciane - ribadiamo che norme e procedure amministrative sono sempre state rispettate e rimaniamo a disposizione di tutti gli organi di controllo”.