
Desirée Piovanelli, uccisa nel 2002
Brescia, 26 luglio 2019 - Nuovo episodio nel percorso giudiziario che riguarda l’assassinio di Desirée Piovanelli, massacrata a 14 anni nel settembre del 2002 tra le mura diroccate di Cascina Ermengarda a Leno. Dopo l'interrogatorio di Nico V., l’unico dei tre minorenni coinvolti nella vicenda rimasto a vivere a Leno, che all’epoca dei fatti aveva 16 anni e che fu condannato a 20 anni di carcere, oggi è stato sentito Mattia.
Il più piccolo del gruppo ha detto di non sapere nulla di più rispetto a quanto già emerso. "Tutto quello che sapevo l'ho detto allora. Non ho mai sentito parlare di un giro di pedofilia e nemmeno di un possibile quinto uomo", ha spiegato Mattia, che non vive più nel Bresciano e che venne incastrato dalle impronte sulle fascette utilizzate per legare ai polsi Desiree. La prossima settimana il pm Barbara Benzi ascolterà anche il terzo minore condannato, vale a dire Nicola, colui che per primo impugnò il coltello per colpire a morte l'amica che aveva detto no ad un rapporto sessuale.
Dopo 17 anni la Procura di Brescia sta riavvolgendo il nastro delle indagini, con una nuova inchiesta attualmente senza indagati, dopo l'esposto del padre della vittima convinto che dietro al delitto della figlia ci sia un mandante ancora libero e un giro di pedofilia.