FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, sulla “discarica-bomba” non si può intervenire

A oltre due mesi dal sequestro tutto è fermo a Vergomasco di Odolo. Il sindaco Marino Zinelli: "C’è un progetto di azione"

Brescia, 30 ottobre 2022 -  Per ora l’azienda ha ottenuto di tener monitorata la situazione, ma fino a che l’impianto è sotto sequestro non si può intervenire sulla gestione del percolato. A oltre due mesi dal sequestro, è questo lo stato dell’arte nella discarica di Vergomasco di Odolo, a cui i Carabinieri Forestali della stazione di Vobarno avevano apposto i sigilli a inizio agosto, eseguendo l’ordinanza del Gip del Tribunale di Brescia. Avviata nel 1988 (fino al 2005 è stata di proprietà del Comune), la discarica contiene più di 2 milioni di tonnellate di scorie delle acciaierie odolesi, con cui è stata colmata la valle dove scorreva il torrente Rio Vergomasco, di cui restano solo 300 metri. Nel 2005 è subentrata la società consortile ora finita nel mirino degli inquirenti, la Vergomasco, che avrebbe dovuto adeguare l’impianto di trattamento del percolato della porzione realizzata prima del suo subentro. Il problema, infatti, non è tanto negli accumuli recenti, quanto nelle scorie accumulate precedentemente sotto al Parco Rinascita, che vengono dilavate dalle piogge. Il percolato finisce, quindi, nel Rio Vergomasco: le analisi del 2021 di Arpa Brescia hanno rilevato quantità di cadmio (3,4 mg/kg a fronte di concentrazioni di soglia di contaminazione che non dovrebbero superare i 2), piombo (161 mg/kg contro un limite di 100) e zinco (1240 e 392 mg/kg a fronte di una soglia di 150).

Ad agosto 2022 , nella conferenza di servizi era stato contemplato un importante intervento sulla gestione del percolato. Tuttavia, ora è tutto fermo, visto che l’impianto è ancora sotto sequestro per le indagini giudiziarie. Nel frattempo, la Provincia sta proseguendo sul binario amministrativo: venerdì è arrivata la diffida all’azienda che, entro sette giorni, dovrebbe presentare la documentazione tecnica con le misure di prevenzione e messa in sicurezza di emergenza ed un piano di caratterizzazione entro 30 giorni. "È un binario parallelo rispetto alle indagini – spiega il sindaco Marino Zinelli -. C’è già fondamentalmente un progetto di azione per intervenire. Al momento, però, non si può fare nulla, in termini di nuove opere, visto che c’è il sequestro".