BEATRICE RASPA
Cronaca

Dolore e verità per Giada Zanola, precipitata dal cavalcavia: “Andrea dica cosa ha fatto, ora pensiamo noi al figlio"

Per i pm è stata uccisa dal compagno, il fratello Daniel: "Se è stato lui deve pagare". A Folzano di Brescia l’ultimo saluto sulle note di “Supereroi“

Daniel e Federica Zanola ai funerali della sorella Giada (nel riquadro)

Brescia – Giada Zanola, la 33enne che la notte del 29 maggio scorso è volata giù dal cavalcavia dell’A4 a Vigonza, nel Padovano, spinta – ritiene l’accusa – dal compagno Andrea Favero, 39 anni, è tornata nel suo quartiere natale, a Folzano. E a Folzano, per il funerale, c’era il mondo.

Il fratello Daniel e la sorella Federica con il padre, gli amici, i molti che la conoscevano, esponenti del Comune di Brescia, con il sindaco Laura Castelletti in testa, e Gianmaria Boscaro, il primo cittadino di Vigonza, dove Giada nel 2018 si era trasferita per mettere su famiglia con l’uomo che l’ha resa madre di un bimbo di tre anni e mezzo. E che poi, al culmine di una relazione interrotta da lei, l’avrebbe uccisa. Volti commossi e ammutoliti, tutti con il fiocchetto rosso al petto a simboleggiare il “mai più” alla violenza sulle donne, hanno accolto l’arrivo della bara in legno chiaro sormontata da rose bianche e viola, in singolare contraltare con il frastuono dei motori delle auto tuning modificate, alloggiate sul sagrato della chiesa a portiere aperte. Un omaggio alla grande passione di Giada per i motori.

Nessuno tra i parenti della 33enne aveva immaginato che Favero, camionista, il quale a tutta prima aveva ammesso di averla scaraventata dal ponte “prendendola per le gambe”e poi di fronte al magistrato ha ritrattato (“ho un vuoto di memoria”) fosse un violento. Anzi. Tutti lo ritenevano un “bravo ragazzo”. A cominciare dal fratello Daniel, che dopo avere vissuto sei mesi fa il lutto per la scomparsa della madre ora si è trovato a seppellire la sorella, incredulo.”Andrea? Dovrebbe dirmi che cosa è successo, se è stato lui dovrà pagare. Ovviamente adesso penseremo noi al loro bambino”.

Piegata dal dolore anche Federica, attonita mentre il carro funebre portava via la sorella sulle note di ‘Supereroi’, la canzone di Mr Rain: “Era una ragazza dolcissima” ha detto con la voce rotta dal dolore. “Carissima Giada, tanti di noi ti hanno vista crescere, studiare, giocare, vivere amicizie e coltivare sogni – ha detto don Sergio nella parrocchiale gremita –. Nessuno avrebbe potuto immaginare un rientro forzato dal Veneto come questo, su una vettura elegantemente truccata che è però un carro funebre. Dentro di noi c’è rabbia. Cerchiamo un modo per rialzarci e il Signore ci tende una mano. Aiutandoci”.

Poi, una riflessione sulle donne, le prime nei Vangeli a scoprire la resurrezione. “Prego perché alla tragedia corrisponda la fiduciosa ripartenza alla vita buona per ciascuno di noi”.