di Milla Prandelli
Le vaccinazioni dai medici di famiglia o medici di base, che dir si voglia, sono iniziate un mese fa anche se ufficialmente si ritiene che l‘inizio sia stato due settimane fa, quando sono arrivati i vaccini per i soggetti a rischio. Ogni medico di famiglia bresciano, secondo le richieste fatte, ha avuto circa 200 vaccini da inoculare a chi e ha fatto richiesta. " Innanzitutto vorrei specificare che nessuno è un soggetto a rischio – spiega Ovidio Brignoli, vicepresidente della scocietà Italiana di Medicina generale – Tutti noi medici di famiglia ci stiamo prodigandoci per i nostri pazienti che devono affidarci a noi, qui non si tratta né di numeri, né di giochi. Qui si tratta di vite che noi tuteliamo da sempre e che sempre tuteleremo. Grazie al cielo l’emergenza Covid attualmente, sia a Brescia che a Bergamo, ci sta dando un po’ di respiro e questo a noi operatori del settore sanitario un po’ di fiato".
E aggiunge: "Non posso che ricordare quanto hanno fatto i miei colleghi alcuni mesi fa. Sono stati unici e irrepetibili. Non avrei mai creduto che a noi adulti si sarebbero unite le giovani generazioni. Sono orgoglioso di tanti giovani medici e infermieri, così come degli oss e dei lavoratori tutti della sanità. Ma a prescindere da questo vorrei fare sapere che i vostri medici di famiglia sono a disposizione". Attualmente a Brescia i pazienti sopra i 65 anni sono moltissimi, anche oltr sopra le stime del resto d’Italia, dove gli anziani temo a differenzia che nel bresciano di farsi controllare. Dalle stime risultano essere sopra i 65 anni gli 40% che non si rivolgono a noi. Nel Bresciano il totale degli over 65 è di circa 300mila, mentre i richiedenti cure sono l’80% e oltre e sono almeno altre 50mila persone.
"Attualmente la crisi sanitaria è in atto, non possiamo fingere che non lo sia – dice il dottore Ovidio Brignoli – a tutti chiediamo di vaccinarsi. Non solo a chi è a rischio, come gli anziani, ma a chi lavora con loro, a chi è nel settore protezione civile o nel settore assistenziale. Non solo: a tutti gli operatori 118 chiediamo di stare con noi aiutandoci".
Intanto è di ieri la notizia riportata dall’edizione Brescia del Coriere della Sera che un uomo di 72 anni, residente a Palazzolo sull’Oglio, ha presentato un esposto in Procura contro ignoti dopo che i medici gli hanno rimandato l’appuntamento per la somministrazione del vaccino antinfluenzale "perché la dose non era più disponibile". "Perché questi ritardi per una categoria a rischio come viene considerata quella degli anziani?", si chiede; e aggiunge: "Non accuso nessuno ma voglio sapere se l’appalto per i vaccini in Lombardia ha seguito l’iter corretto".