
di Beatrice Raspa
Buon sangue non mente. A volte i congiunti non ereditano solo la matrice genetica, ma anche gli interessi. Nello specifico in una famiglia allargata di Piancamuno tra i componenti andava per la maggiore il giardinaggio illecito e lo spaccio di “erba“, tanto che sono scattati arresti di massa.
Sei le persone dello stesso gruppo familiare finite in manette ad opera di carabinieri della compagnia di Breno: mamma, due figli, l’attuale compagno di lei, il fratello e il nipote della donna. Ma non è tutto: nel corso dell’ultimo finesettimana, i militari guidati dal capitano Filiberto Rosano, hanno arrestato altri tre spacciatori, giovani originari del Marocco, residenti nella Bergamasca, specializzati in rifornimenti di coca. Si tratta di due operazioni distinte. Quella che ha smantellato il business della famigliola di Piancamuno è sfociata nel sequestro di cinque chili di marijuana e di tre serre complete di impianti di illuminazione, riscaldamento e areazione per garantire rigogliosi raccolti.
Il primo a finire nel mirino dei carabinieri è stato un 48enne. L’uomo, compagno di una 50enne, la quale è madre di due figli (un 33enne e una 23enne), una mattina mentre andava in fabbrica si è imbattuto in un controllo stradale. Sulla sua auto sono venuti alla luce 220 grammi di marijuana. Un’occhiata all’abitazione che l’operaio condivide con la sua nuova famiglia ha permesso di scoperchiare il vaso di Pandora: nelle stanze, ecco saltar fuori un altro chilo e mezzo della stessa sostanza. Nell’appartamento della figlia più giovane c’era una serra, venti piante di “erba“ in perfetta salute, alte circa un metro e mezzo ciascuna, alloggiate in mansarda. I carabinieri hanno fatto perquisizioni a tappeto. A casa dello zio, puntualmente, sono sati trovati un barattolo con della droga – 35 grammi di marijuana - tremila euro in contanti e altre due serre nel sottotetto appena smontate. Arrestato infine pure il nipote della 50enne, un pregiudicato di 29 anni, che teneva in camera altri tre chili di stupefacente a e duemila euro in banconote. Gli arresti sono stati convalidati e il giudice ha sottoposto i sei all’obbligo di firma presso la stazione dei carabinieri di Artogne. E ancora, non è finita meglio per tre giovani originari del Marocco dimoranti nella Bergamasca, sorpresi a smerciare massicce dosi di coca in Valcamonica. Settimane di appostamenti anno permesso di rinvenire sulle auto e sugli appartamenti di due fratelli di 19 e 24 anni due etti di coca e diecimila euro. In manette anche un connazionale di 25 anni, già arrestato altre volte per la stessa ragione.