MILLA PRANDELLI
Cronaca

Edificio nell’area agricola. Legambiente fa ricorso: "Basta consumo di suolo"

Nel mirino l’ampliamento di un’azienda di Chiari. Il sindaco: "Mi stupisce"

Nel mirino l’ampliamento di un’azienda di Chiari. Il sindaco: "Mi stupisce"

Nel mirino l’ampliamento di un’azienda di Chiari. Il sindaco: "Mi stupisce"

Piano urbanistico variato per consentire a una azienda di ampliarsi su un’area agricola. Legambiente Lombardia fa ricorso al presidente della Repubblica lamentando la scelta del Comune. Ieri il sodalizio ambientalista ha annunciato che la Sandrini Metalli amplierà i propri spazi, costruendo un nuovo edificio produttivo. Questo, secondo i piani, consentirà la creazione di 40 nuovi posti di lavoro, ma andrà a posizionarsi su 70mila metri quadri di terreno ora adibito a culture e spazi verdi. "Nella regione che primeggia in Italia quanto a consumo di suolo, non possiamo più tollerare che si sprechino risorse preziose, anzitutto per l’equilibrio ambientale, oltre che per la produzione agricola - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Per questo, chiediamo alla Regione di dotarsi di una normativa più rigorosa". Secondo Legambiente, "nell’area immediatamente a Sud del centro abitato e a ridosso di una azienda agricola si insediaerà un’attività industriale che Arpa, nei suoi pareri, ha definito incompatibile sotto il profilo ambientale, trattandosi di impianto industriale “insalubre di 1ª classe“, oltre che per la necessità di utilizzare e stoccare sostanze chimiche pericolose". Il vicepresidente del circolo di Chiari, Federico Lorini, ha rimarcato come "trasformazioni che modificano porzioni così estese di territorio devono collocarsi in modo trasparente nel processo di governo del territorio, perché le amministrazioni passano, ma le scelte sbagliate restano".

"L’impalcatura urbanistica che riguarda questa vicenda era stata tracciata dalla precedente giunta – spiega il sindaco Gabriele Zotti (nella foto) –. Abbiamo raccolto il testimone del percorso tracciato perché siamo stati ampiamente rassicurati in merito all’operazione. Mi stupisce l’assenza di Legambiente nei momenti in cui doveva essere al tavolo in cui si discuteva l’ampliamento e che la sua presenza si manifesti a iter concluso. Mi domando se abbia senso esser eletti e poi dover sottostare ai capricci di chi, incurante del rischio imprenditoriale e amministrativo, sembra svolgere una azione ostruzionistica più che di merito tecnico".