Brescia, 18 dicembre 2024 - Teste di animali gettate in giardino come segnale, rapine, usura, estorsioni. Ci sono tutti gli ingredienti di un film in perfetto stile “Il Padrino” nell’ultima operazione della squadra Mobile che si è conclusa ieri con l’esecuzione di cinque misure cautelari, quattro in carcere e un obbligo di firma, tra Brescia e Palermo.
L’inchiesta, coordinata dall’Antimafia bresciana - titolari del fascicolo, i pm Teodoro Catananti e Ines Bellesi - ha preso le mosse un paio di anni fa dalla denuncia di un professionista bresciano messo alle strette da una serie di minacce telefoniche e dal tentativo di estorsione attuato dopo il rinvenimento davanti alla porta di casa della una testa di animale.
L’inchiesta
Approfondendo il retroscena, gli investigatori hanno accertato che gli autori dei gesti intimidatori avrebbero “accerchiato“ il professionista facoltoso con finalità predatorie: dopo averlo minacciato al telefono e avergli fatto trovare appunto il macabro segnale in giardino si sarebbero proposti per offrire protezione, tutto in cambio ovviamente di lauti pagamenti per i servizi resi.
L’indagine ha stretto il cerchio attorno cinque personaggi con un pedigree criminale elevato - quattro di casa nel Bresciano, una a Palermo - ora accusati di associazione a delinquere finalizzata a una serie di reati, dalle rapine (con utilizzo di armi) ai furti in abitazione, dall’usura alle estorsioni, aggravata dal metodo mafioso. Tra il 2022 e il 2023 il gruppo avrebbe messo in atto più progetti criminali, il cui filo conduttore era l’individuazione di vittime dalla ragguardevole capacità economica.
I colpi
Tra loro, un imprenditore bresciano rapinato per strada, che si è trovato a dover consegnare orologio, preziosi e un borsello contenente titoli, messo sotto scacco da una pistola spianata. Una rapina commessa nel 2022 fruttata un bottino del valore di 120mila euro.
In un’altra occasione uno degli arrestati a fronte di un prestito di 15mila euro in contanti avrebbe preteso la restituzione di una somma superiore ai 35mila euro, applicando un interesse usurario superiore al 30 per cento. In queste ore sono in corso perquisizioni a carico di altri indagati operate da cento poliziotti, estese anche a Palermo, con il supporto dei cani per scovare armi e droga.