GIULIANA LORENZO
Cronaca

Olimpiadi, le Fate a Brescia: arrivano da tutta Italia per inseguire il sogno della ginnastica artistica

Il binomio studi-allenamenti del club nato nel 1984 e la storia dell’ex ingegnere nucleare che ha rivoluzionato il settore

In foto, Alice D’Amato mentre svolge il suo esercizio alla trave durante la finale di ginnastica artistica

In foto, Alice D’Amato mentre svolge il suo esercizio alla trave durante la finale di ginnastica artistica

All’accademia Internazionale di Brescia, centro federale di ginnastica artistica femminile, tutti lavorano come formiche operaie e lo fanno in silenzio, con una struttura obsoleta e con risorse finanziarie non al pari di altri paesi. Enrico Casella, Direttore Tecnico dell’Italia e uomo dietro ai successi della Brixia Brescia e della ginnastica artistica, ha creato quello che definisce da sempre un sistema di lavoro e l’ha fatto osservando, imparando e studiando da lontano gli avversari. Non poteva che fare altrimenti un ex ingegnere nucleare, ex rugbista che nel 1984 ha fondato il club bresciano (oggi il più titolato d’Italia) e rivoluzionato il mondo dell’artistica.

La prima scommessa vinta è stata Francesca Morotti, individualista portata alle Olimpiadi di Atlanta 1996, fino a Vanessa Ferrari. La Farfalla di Orzinuovi è l’atleta che ha volato per prima e ha fatto da apripista a quelle che oggi sono conosciute come le “Fate“ e che hanno raccolto l’argento nel concorso generale a Parigi 2024. Proprio per la lombarda, nel 2007, un anno dopo essere diventata campionessa del mondo nell’All Around, venne costruita una nuova palestra: il “PalAlgeco”.

La struttura doveva essere provvisoria e invece è ancora in piedi e fa da scenario ai volteggi delle azzurre. Presto, fortunatamente, quello che è a tutti gli effeti un prefabbricato, verrà abbattuto e le italiane avranno una palestra adeguata agli alti standard mostrati in pedana non solo a Parigi, ma negli ultimi anni. Sono, infatti, partiti i lavori per realizzare la cittadella sportiva di Brescia, nel quartiere Sanpolino, che sarà il nuovo centro per la preparazione olimpica di ginnastica artistica femminile e includerà anche un palazzetto di atletica leggera.

Le atlete, con il loro talento, l’impegno e la dedizione sono andate oltre il problema impianti. Questo perchè la Brixia Brescia e l’Accademia non possono essere ridotte a semplici realtà sportive. Nel comune lombardo si è creato un clima familiare. Le ginnaste, selezionate da tutta Italia fin dalla tenera età, non solo si allenano ma studiano privatamente e dividono gli alloggi. Per anni sportive come le gemelle D’Amato, Giorgia Villa (che oggi vivono fuori dall’Accademia, ma sempre insieme) ed Elisa Iorio, hanno condiviso movimenti ed esercizi al corpo libero, alle parallele o alla trave ma soprattutto momenti di vita. Le azzurre sono diventate sorelle e hanno suggellato il loro rapporto con un tatuaggio della fatina “Trilly“, celebre personaggio di “Peter Pan“. Un legame che ha fortificato pure le prestazioni sportive con i risultati, che pian piano, sono arrivati e continuano a farlo.