BEATRICE RASPA
Cronaca

Fermato il pulmino della droga. Sessanta chili di cocaina in valigia. Erano destinati alla Valtrompia

Arrestati a Marcheno tre giovani albanesi incensurati. Ai carabinieri hanno detto di essersi persi .

I carabinieri non hanno creduto alle parole dei tre ragazzi Dai controlli sono emerse due buste con la cocaina

I carabinieri non hanno creduto alle parole dei tre ragazzi Dai controlli sono emerse due buste con la cocaina

Li hanno fermati per strada a Marcheno, su un pullmino da venti posti. "Ci siamo persi, vogliamo raggiungere la frontiera" ha bofonchiato il conducente ai carabinieri che chiedevano loro conto della ragione che li portasse in Valtrompia e quale fosse la destinazione del viaggio. Nulla di vero, ovviamente. Che fossero diretti ai Balcani e vagassero a Marcheno si è rivelata una bugia. Perché in una valigia adagiata sul sedile posteriore, accanto ad abiti e alimentari che a detta degli occupanti erano attesi nei Balcani, sono spuntate due buste con la bellezza di sessanta chili di cocaina. Coca che nelle intenzioni dei corrieri avrebbe inondato la Valtrompia - questo ipotizzano gli inquirenti - e avrebbe fruttato al dettaglio 4 milioni abbondanti. I protagonisti del misterioso viaggio, finiti in manette ad opera dei carabinieri della compagnia di Gardone Valtrompia sono dei ragazzi albanesi: un 45enne, un 32enne e un 18enne, gli ultimi due - cugini - arrivati in Italia da pochi giorni. Tutti e tre incensurati. Gli arresti sono scattati nelle scorse ore dopo che una pattuglia dei militari aveva fermato il transfer. Qualche domanda all’uomo che era al volante è stata sufficiente perché gli operatori dell’Arma guidati dal capitano Minuzzo intuissero il retroscena: il trasporto di qualcosa di losco e di ingente valore.

La perquisizione del mezzo, infatti, ha dato esito positivo: la droga era occultata in un bagaglio trasportato insieme a merci di vario genere. All’interno della valigia c’erano panetti termosaldati per un totale di 60 chili. Gli arresti sono stati convalidati. Per due corrieri il giudice ha disposto i domiciliari, uno invece è stato rimesso in libertà.