MILLA PRANDELLI
Cronaca

È morto il fotografo bresciano Paolo Novelli, esteta dell’incomunicabilità in bianco e nero: aveva 48 anni

Persona estremamente riservata, scattava solo in analogico e sviluppava tutto in camera oscura con luce naturale o ambientale. È considerato un “fuoriclasse” della fotografia concettuale

Autoritratto di Paolo Novelli (1999)

Autoritratto di Paolo Novelli (1999)

BRESCIA – Il mondo dell’arte piange Paolo Novelli, fotografo bresciano noto per i suoi scatti in bianco e nero rigorosamente analogici e stampati in camera oscura utilizzando spesso solo luce naturale. Aveva 48 anni ed è deceduto dopo una lunga malattia. Nella vita ha lavorato con Oliviero Toscani, anche lui recentemente deceduto, e con Gianfranco Colombo, scomparso dieci anni fa. Per molto tempo ha collaborato con lo storico d’arte Massimo Minini e la sua galleria, esponendo tra gli altri ad “Art Basel” e “Fotofever Paris”.

Una vita riservata e lontana dai riflettori

Novelli era una persona estremamente riservata e che ha chiesto non si facciano esequie. Aveva comunicato di essere malato la scorsa estate. Era considerato un “fuoriclasse” della fotografia concettuale: tanti lo ritenevano uno dei più grandi interpreti della fotografia contemporanea non solo italiana, ma mondiale.

La ricerca artistica di Paolo Novelli

Dal 1997 ha intrapreso una ricerca artistica focalizzata sull’incomunicabilità, realizzando opere caratterizzate da un’essenzialità senza tempo e luogo. Tra i suoi progetti più significativi si annoverano: Grigio notte, Interiors, Vita brevis, Ars longa, Niente più del necessario e La notte non basta. Le sue opere sono state esposte in numerose sedi prestigiose, tra cui la Triennale di Milano nel 2019.