BRESCIA – Il mondo dell’arte piange Paolo Novelli, fotografo bresciano noto per i suoi scatti in bianco e nero rigorosamente analogici e stampati in camera oscura utilizzando spesso solo luce naturale. Aveva 48 anni ed è deceduto dopo una lunga malattia. Nella vita ha lavorato con Oliviero Toscani, anche lui recentemente deceduto, e con Gianfranco Colombo, scomparso dieci anni fa. Per molto tempo ha collaborato con lo storico d’arte Massimo Minini e la sua galleria, esponendo tra gli altri ad “Art Basel” e “Fotofever Paris”.
Una vita riservata e lontana dai riflettori
Novelli era una persona estremamente riservata e che ha chiesto non si facciano esequie. Aveva comunicato di essere malato la scorsa estate. Era considerato un “fuoriclasse” della fotografia concettuale: tanti lo ritenevano uno dei più grandi interpreti della fotografia contemporanea non solo italiana, ma mondiale.
La ricerca artistica di Paolo Novelli
Dal 1997 ha intrapreso una ricerca artistica focalizzata sull’incomunicabilità, realizzando opere caratterizzate da un’essenzialità senza tempo e luogo. Tra i suoi progetti più significativi si annoverano: Grigio notte, Interiors, Vita brevis, Ars longa, Niente più del necessario e La notte non basta. Le sue opere sono state esposte in numerose sedi prestigiose, tra cui la Triennale di Milano nel 2019.