FEDERICA PACELLA
Cronaca

Fragili legami, l’arte in carcere. Il progetto anche per i malati

Arti performative come risorsa per la salute, anche in contesti difficilissimi come il carcere. L’esperienza bresciana del progetto Fragili legami,...

Fragili legami è il progetto che il Dams della Cattolica realizza da dieci anni nelle carceri di Verziano e Canton Mombello

Fragili legami è il progetto che il Dams della Cattolica realizza da dieci anni nelle carceri di Verziano e Canton Mombello

Arti performative come risorsa per la salute, anche in contesti difficilissimi come il carcere. L’esperienza bresciana del progetto Fragili legami, che il Dams dell’Università Cattolica di Brescia realizza da dieci anni nelle case di reclusione di Verziano e Canton Mombello, dimostra che si può fare. "In quelle due ore – è la testimonianza di un recluso – non ci sentiamo detenuti ma ci ritagliamo uno spazio in cui siamo noi stessi, dove possiamo dimostrare che, se ci viene data l’opportunità, possiamo dare qualcosa anche noi".

Particolarità del progetto è il coinvolgimento non solo dei detenuti, ma anche delle famiglie, con l’obiettivo di mantenere le relazioni affettive, fondamentali al reinserimento dopo la pena. Se ne è parlato nel convegno “Arti performative in carcere. Una risorsa di salute“, organizzato ieri in Cattolica, con uno sguardo, però, più ampio: partendo dal caso dell’arte in carcere a Brescia, ma anche dagli ottimi risultati del Gemelli di Roma, dove le arti sono state messe a servizio della salute nei pazienti oncologici (ne ha parlato Vincenzo Valentini, Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola Roma), si è fatto il punto su come rendere più strutturale il legame tra arte e salute.

"È crescente il riconoscimento scientifico delle potenzialità delle arti per la salute – commenta Carla Bino, responsabile del progetto Arti per la cura, Università Cattolica del Sacro Cuore – come riportato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ha raccolto oltre tremila studi scientifici pubblicati sul tema negli ultimi due decenni". Ora l’obiettivo è raccogliere i dati scientifici che attestano la validità dei progetti già esistenti, per arrivare alla prescrizione e al finanziamento, da parte del servizio sanitario nazionale, della partecipazione ad esperienze sociali e artistiche, come già avviene in altri paesi del contesto anglosassone.

Federica Pacella