
Frana nel Bresciano (foto d'archivio)
Gargnano (Brescia) - Quattro piccolissimi centri abitati di collina nel parco dell’Alto Garda Bresciano nelle scorse ore sono rimasti isolati e con loro alcuni nuclei famigliari che risiedono stabilmente nella zona panoramica, alcune residenze turistiche e diverse seconde case di proprietà di italiani e stranieri.
Le persone attualmente bloccate, una decina, si trovano in abitazioni tra i 600 e i 1.100 metri di altezza, tra i dieci e 20 chilometri dalle rive del Benaco, tutte nel territorio comunale di Gargnano. I nuclei di case, fanno capo alla frazione di Navazzo e uno di esse, Costa, una manciata di case sparse per la Valvestino, si trova a quasi 18 chilometri dal capoluogo e in questo periodo è, fortunatamente, quasi disabitato. Le altre sono Liano, Formaga e Briano.
A causare l’isolamento è stato uno smottamento con un fronte di circa 50 metri avvenuto poco sopra Navazzo, in via Angelo Feltrinelli, vicino a un resort a 5 stelle, che non è coinvolto e non è isolato. Fortunatamente quando la frana si è staccata dal versante che costeggia la carreggiata non stava transitando nessuno. Non vi sono dunque persone coinvolte e nemmeno abitazioni a rischio. La strada che porta alle quattro zone di collina, tutte in una zona tutelata, è stata chiusa a titolo precauzionale, come indica il cartello giallo posto in prossimità dello smottamento.
Ieri in giornata i tecnici del Comune di Gargnano, della Provincia e della Protezione Civile sono intervenuti per monitorare la situazione. Oggi dovrebbero iniziare le opere di rimozione del materiale e la messa in sicurezza di modo da consentire ai residenti di passare senza rischi. A causare il movimento del materiale sarebbero state le copiose piogge di questi giorni, che stanno creando preoccupazione anche per il livello del Benaco, ormai oltre i livelli di guardia e ieri in crescita rispetto ai giorni scorsi.
Il livello idrometrico ieri alle 15.30 era di 141.3 centimetri, con un aumento di quasi 12 centimetri rispetto a 9 giorni fa e secondo solo a quando nel 1960 tocco i 134 centimetri. Anche in altre zone della provincia c’è stata preoccupazione per l’allerta idrogeologica.