FEDERICA PACELLA
Cronaca

Gardone Val Trompia, operaio cade da un soppalco e va in coma. Muore dopo nove giorni di agonia

È la 21esima vittima sul lavoro nel Bresciano: una strage. L’uomo, Paolo Gatta di 53 anni, stava facendo manutenzione all’interno del Banco Nazionale di Prova

Nel riquadro, Paolo Gatta

Paolo Gatta aveva 53 anni

Gardone Val Trompia (Brescia) – Era caduto da un’altezza di 3 o 4 metri lunedì 12 agosto, mentre, su un soppalco, svolgeva lavori di manutenzione al Banco Nazionale di Prova di Gardone Val Trompia, dove lavorava da anni. I soccorritori avevano disposto il ricovero alla Poliambulanza di Brescia per la frattura di alcune vertebre e un forte trauma cranico. Proprio per il trauma, era stato operato nell’ospedale cittadino, ma le condizioni si sono aggravate. Da martedì pomeriggio era in coma farmacologico. Oggi è arrivata la notizia del decesso. È morto così Paolo Gatta, 53 anni, di Gardone Val Trompia, 21esimo lavoratore morto nel 2024 nel Bresciano.

L’uomo è caduto mentre controllava un aspiratore: due giorni dopo, il decesso. Sposato con due figli, Gatta era molto noto nel suo paese, dove svolgeva attività di volontariato. Volontario del Gruppo comunale di Protezione civile, era stato anche presidente dell’associazione Cirenaica, con cui ha organizzato diverse iniziative di beneficenza per il territorio (solo ad aprile scorso, aveva consegnato un assegno di 2.500 euro alla parrocchia per la ristrutturazione e sistemazione delle campane della chiesa di San Rocco).

Una tragedia, l’ennesima, che lascia sgomenta un’intera comunità, anche per il luogo in cui è avvenuto, il Banco Nazionale di Prova, ente di diritto pubblico dove vengono collaudate e provate armi prima di essere immesse sul mercato. L’azienda è attualmente chiusa per la pausa estiva, la riapertura è prevista per lunedì 26, ma sono già in corso tutti gli accertamenti per individuare eventuali responsabilità. “Siamo sgomenti – commenta Antonio Ghirardi, segretario Fiom Cgil Brescia -. Ormai non abbiamo più parole. Chiediamo sia fatta piena luce sulle responsabilità”.