Storia di undici giorni. Storia di dieci giorni di latitanza. La data è quella del primo luglio. L’ora le 17.38. La prima sezione penale della Corte di Cassazione conferma la condanna all’ergastolo di Giacomo Bozzoli per l’omicidio della zio Mario, la sera dell’8 ottobre del 2015 nella fonderia di famiglia a Marcheno. L’ordine di carcerazione della procura di Brescia segue di un paio d’ore, ma quando i carabinieri si presentano nella bella villa di via San Carlo Borromeo, a Soiano del Lago, Giacomo Bozzoli non c’è. E non c’è nessuno. Giacomo, la compagna Antonella Colossi, il loro bambino che sta per compiere 9 anni, sono in vacanza a Marbella, in Spagna. Le ultime tracce dell’imprenditore risalgono alle prime ore del 24 giugno, quando il passaggio della sua Maserati Levante, viene registrato per tre volte, dalle 5.51 alle 6.03, dai lettori di targa tra Manerba e Desenzano del Garda. La prenotazione al resort Hard Rock di Marbella va dal 20 al 30 giugno. Questione di ore, si dice (e si spera) ottimisticamente. Ma Giacomo Bozzoli non ricompare.
II 2 luglio il presidente della prima sezione penale del tribunale di Brescia, Roberto Spanò, firma il decreto di latitanza. Il giorno dopo la firma del procuratore aggiunto Nicola Serianni viene apposta sul mandato di arresto europeo, che il procuratore generale Guido Rispoli, trasmette, attraverso il ministero degli Esteri, anche ai Paesi extra Schengen. Venerdì 5 luglio ricompare Antonella Colossi, con il bambino. Viene ascoltata dai carabinieri di Brescia. Il suo è un racconto zeppo di "non so" e "non ricordo". Riferisce che nel loro viaggio hanno fatto tappa a Cannes e, una volta in terra iberica, a Valencia, per visitare l’acquario più grande d’Europa. Hanno appreso della condanna di Giacomo su internet. L’uomo è rimasto con loro fino al primo luglio. Il 2 le loro strade si sono separate. Giacomo ha preso quella della latitanza, nonostante i tentativi della compagna di farlo desistere. Lei è tornata con noleggi Uber e passaggi.
Dov’è Giacomo Bozzoli, che ha il passaporto scaduto? Fioriscono le ipotesi più varie e fantasiose. Si parla della Svizzera, ma si guarda anche alle enclave spagnole del Marocco. E c’è chi si spinge fino a Capo Verde e all’America Latina. Antonella Colossi viene ascoltata una seconda volta e il suo è un racconto ancora più lacunoso.
Storia degli ultimi giorni. Lunedì 8 luglio si ha la certezza che Giacomo Bozzoli era sicuramente a Marbella il 30 giugno. Lo provano due fotogrammi del resort Hard Rock. Le ultime ore. Mercoledì sera il figlio di Giacomo Bozzoli viene ascoltato a lungo in procura a Brescia in audizione protetta. Non emergono particolari nuovi, né significative indicazioni. Dal bambino arriva lo stesso racconto fatto dalla madre. La procura di Brescia apre un fascicolo a carico di ignoti per procurata inosservanza di pena in base all’articolo 390 del codice penale che punisce chi tiene una condotta attiva per aiutare qualcuno a sottrarsi all’esecuzione della pena. Giacomo Bozzoli ha ricevuto aiuti, ha avuto dei complici? Si cercherà di scoprirlo, per esempio attraverso intercettazioni. Il giudice firma il provvedimento di decadimento di Giacomo Bozzoli dalla responsabilità genitoriale (la patria potestà di una volta) come stabilito dalla sentenza di primo grado (con la condanna al carcere a vita), confermata nei due successivi gradi di giudizio.