Brescia, 2 luglio 2024 – Nessuna traccia e nessuna notizia, almeno finora. Sembra sparito nel nulla Giacomo Bozzoli, il 39enne bresciano condannato in Cassazione all'ergastolo per l'omicidio dello zio Mario nella fonderia di Marcheno nel 2015.
Il dubbio
I carabinieri, lunedì sera, non lo hanno trovato a casa sua, sul lago di Garda, poche ore dopo il pronunciamento della Cassazione che ha confermato le sentenze di primo e secondo grado. Non è chiaro se Bozzoli, che ha trascorso gli ultimi nove anni in libertà, si sia allontanato per evitare l'arresto in carcere o se invece stia valutando in queste ore di costituirsi in un carcere che sceglierebbe lui direttamente.
I vicini di casa
Secondo i vicini di casa, a Soiano, Giacomo Bozzoli e la famiglia non si vedono da dieci giorni. L’uomo abita con la moglie e il figlio di otto anni, anche loro non si trovano. La casa dà l'impressione di essere chiusa da tempo, il giardino non è curato e l'erba è alta.
Le banche dati
Di certo, il cerchio potrebbe avere le ore contate se è vero che, come riferiscono alcune fonti investigative, l'ordine di esecuzione della sua condanna è stato inserito in tutte le banche dati italiane ed europee, affinché possa essere fermato qualora venga trovato in alberghi, aeroporti, porti e zone turistiche.
La latitanza
Al momento l'ex imprenditore non è tecnicamente un latitante e quindi non è possibile cercarlo attraverso intercettazioni e altre modalità d'indagine più penetranti. Se Bozzoli non dovesse costituirsi o essere trovato nelle prossime ore, a quel punto scatterà la dichiarazione di latitanza prevista dal codice di procedura penale.
No comment
I suoi legali si trincerano dietro ad un no comment mentre il padre Adelio, ieri presente in Cassazione a Roma e che aveva spiegato che il figlio stava aspettando l'esito del processo a casa, non risponde più al telefono.