Giada Zanola, i funerali della mamma volata dal cavalcavia. Il dolore del fratello: “Se è stato lui dovrà pagare”

L’ultimo saluto alla donna per la cui morte è indagato il compagno, Andrea Favero. In chiesa suona Supereroi di Mr.Rain, tutti portano un fiocchetto contro la violenza sulle donne

Giada Zenola. A destra, il suo feretro a Folzano, in provincia di Brescia

Giada Zenola. A destra, il suo feretro a Folzano, in provincia di Brescia

Brescia, 6 giugno 2024 – Sul petto di tutti i presenti c’era un fiocchetto rosso contro la violenza sulle donne. È stato un cordoglio straziante quello che si è respirato a Brescia, ai funerali di Giada Zanola, la mamma di 33 anni morta dopo essere caduta giù da un cavalcavia sull’autostrada A4 a Vigonza, in provincia di Padova. Il compagno Andrea Favero in carcere con l’accusa di omicidio: l’uomo ha inizialmente ammesso – non in presenza del suo avvocato – di averla spinta giù dal ponte, ma poi non ha confermato la versione. Avevano un figlio di tre anni.

Alle esequie hanno preso parte il fratello Daniel e la sorella Federica con il padre, gli amici, i molti che la conoscevano, esponenti del Comune di Brescia, con il sindaco Laura Castelletti in testa, e Gianmaria Boscaro, il primo cittadino di Vigonza, dove Giada nel 2018 si era trasferita per mettere su famiglia con l’uomo che l’ha resa madre di un bimbo di tre anni e mezzo. E che poi, al culmine di una relazione interrotta da lei, l’avrebbe uccisa.

Tutti, commossi e in silenzio, hanno accolto l’arrivo della bara in legno chiaro sormontata da rose bianche e viola. Poi, la canzone Supereroi di Mr. Rain, tra le preferite di Giada, ha risuonato tra i presenti. E non è mancato il frastuono dei motori delle auto tuning modificate, alloggiate sul sagrato della chiesa a portiere aperte. Un omaggio alla grande passione della donna 33enne per i motori. 

Il sacerdote: "Dentro noi c’è rabbia”

“Dentro di noi c'è tanta rabbia”: don Sergio Contessi lo ha riconosciuto nell'omelia dei funerali di Giada Zanola. “Carissima Giada, l'intera comunità di Folzano oggi ti accoglie e ti abbraccia. Tanti di noi in questo piccolo quartiere della periferia sud di Brescia ti hanno vista crescere, giocare, studiare, vivere amicizie, coltivare sogni. E ora, insieme ai tuoi familiari - ha spiegato - , ci sentiamo come persi, costretti a deglutire un boccone molto, troppo amaro e che fa male. Nessuno avrebbe potuto anche solo immaginare per te oggi un 'rientro forzatò come quello che ti ha appena coinvolta: dal Veneto che amavi, per via direttissima al Folzano che portavi nel cuore… ma che rientro è?”. “Dentro di noi - ha aggiunto - c'è rabbia, c'è la quasi pretesa che le cose sarebbero dovute andare diversamente; e poi c'è la mancanza di futuro, la speranza graffiata, i sogni infranti; forse più di tutto a farci male dentro c'è la morte stessa, che si è fatta ingiustamente vicina nello spegnersi drammatico della vita di Giada”.

Il fratello: “Se è stato Andrea dovrà pagare”

Ai funerali, il fratello di Giada, Daniel, ha detto che aveva un “buon rapporto” con Favero, ma – ha aggiunto – “dovrebbe dirmi lui se è stato lui. Vorrei parlargli senza accusarlo di nulla, ci penseranno gli altri a fare giustizia. Se è stato lui dovrà pagare”.

La sorella: “Mi manca, è un dolore fortissimo”

La sorella Federica, invece, non nasconde le lacrime: “Era dolcissima e mi manca tanto, è un dolore fortissimo, è comunque una perdita indipendentemente da tutto e fa male”, ha detto prima di entrare in chiesa. Tra i familiari anche lo zio Ivo, che aveva parlato con Giada per l’ultima volta un mese fa.