REDAZIONE BRESCIA

Gli “invisibili” protagonisti al Cinema Eden

La rassegna cinematografica "Oggetti visibili, soggetti invisibili" a Brescia, curata dal Gruppo 10 Ottobre, esplora il tema della salute mentale attraverso film significativi, offrendo spazio a dibattiti interattivi. Un'occasione di comprensione e riflessione sulla marginalizzazione sociale.

La rassegna cinematografica "Oggetti visibili, soggetti invisibili" a Brescia, curata dal Gruppo 10 Ottobre, esplora il tema della salute mentale attraverso film significativi, offrendo spazio a dibattiti interattivi. Un'occasione di comprensione e riflessione sulla marginalizzazione sociale.

La rassegna cinematografica "Oggetti visibili, soggetti invisibili" a Brescia, curata dal Gruppo 10 Ottobre, esplora il tema della salute mentale attraverso film significativi, offrendo spazio a dibattiti interattivi. Un'occasione di comprensione e riflessione sulla marginalizzazione sociale.

“Oggetti visibili, soggetti invisibili“. Si chiama così la rassegna cinematografica che ha preso il via ieri e che durerà fino al 30 ottobre al Nuovo Eden, una proposta che intende porre attenzione sulle vite di chi la società marginalizza, offrendo attraverso il cinema uno sguardo di comprensione e rifugio. La rassegna è curata dal Gruppo 10 Ottobre con Fondazione Brescia Musei e Cinema Nuovo Eden e offre l’opportunità di esplorare il complesso tema della salute mentale attraverso quattro opere significative che affrontano la condizione umana con sensibilità e profondità.

Dopo “Sindrome Italia“ di Ettore Mengozzi, che ha aperto la rassegna, si prosegue mercoledì 16 ottobre con “Io sono un po’ matto e tu?“ di Dario D’Ambrosi, che utilizza ironia e leggerezza per trattare il tema della salute mentale. Attraverso la storia di attori disabili che aiutano colleghi celebri a superare le ansie, il film celebra la follia come parte integrante dell’esperienza umana. La “Storia del Frank e della Nina“ di Paola Randi, in cartellone mercoledì 23 ottobre, è un racconto di formazione ambientato in una Milano avvolta dalla nebbia. I protagonisti si intrecciano in una narrazione che esplora i sogni, le ambizioni e le difficoltà di una gioventù che cerca di emergere. Chiude la rassegna, mercoledì 30 ottobre, “50 anni di CLU“ di Erika Rossi, documentario che celebra la nascita della prima cooperativa sociale al mondo, a Trieste nel 1972.

Ogni proiezione sarà seguita da un dibattito interattivo, dove esperti e pubblico potranno riflettere sulle tematiche affrontate in uno spazio di confronto e comprensione. L’evento è promosso in collaborazione con il Gruppo 10 Ottobre formato dall’associazione Alleanza per la salute mentale, associazione Marco Cavallo, associazione culturale Teatro Dioniso e Cooperativa sociale Ets il Calabrone.

Federica Pacella