MILLA PRANDELLI
Cronaca

Greta e Umberto uccisi due anni fa sul lago di Garda da un motoscafo: “Omicidio nautico, la legge ancora non c’è”

Salò, la 25enne Nedrotti e il 35enne Garzarella furono travolti da due turisti tedeschi il 19 giugno del 2021. I genitori: “I nostri angeli portati via in modo assurdo”

Greta Nedrotti e Umberto Garzarella

Salò (Brescia) – Due anni senza Greta e Umberto, due famiglie condannate all’ergastolo del dolore per la morte assurda di due giovani che hanno avuto la sfortuna di trovarsi, protetti solamente da un piccolo gozzo, sulla traiettoria di un potente motoscafo che ha ucciso sul colpo lui e fatto finire lei nel lago, dove è poi deceduta. Patrick Kassen (4 anni e 6 mesi in primo grado), al timone dell’imbarcazione, e Christian Teismann (2 anni e 6 mesi), proprietario del Riva, entrambi turisti tedeschi, sono tuttora liberi.

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Il lago di Garda ha voluto ricordare Greta Nedrotti, 25 anni, di Toscolano Maderno e Umberto Garzarella, 35 anni di Salò. Nel pomeriggio del 19 giugno, alle 17, si sono incontrati i famigliari di Umberto, abbracciati da amici e parenti. Insieme hanno seguito la messa al convento dei frati cappuccini a Barbarano. Gli amici e i parenti di Greta, invece sono andati alla chiesa di Sant’Andrea a Maderno alle 20.

“La data del 19 giugno non la potremo mai dimenticare: una triste ricorrenza – dicono i genitori di Greta, Nadia e Raffaele Nedrotti –. Una bellissima notte d’estate di luna piena, spensierata e piena di gioia, che ha avuto un triste e incredibile epilogo per la nostra Greta e per Umberto. La vita di due angeli interrotta in modo assurdo. Ci conforta pensare che Greta e Umberto siano partiti per un lungo viaggio e, un giorno, li rincontreremo”.

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Intanto si lavora per ottenere l’introduzione del reato di omicidio nautico e di lesioni personali nel Codice penale. I tempi sembrano eterni, nonostante la mobilitazione per una proposta di legge che ha ottenuto il sostengo di 150mila persone. Passata al Senato in febbraio, la proposta non è ancora stata vegliata dalla Camera dei Deputati. “Purtroppo non ci meravigliamo di nulla: sia per i tempi del processo, sia per i tempi della legislazione italiana. È un male del nostro sistema che scontiamo – dice l’avvocato Raimondo Del Dosso, legale dei Garzarella –. Ci vogliono norme più agili e veloci, non solo in questo caso”.

Intanto i due tedeschi, che quella sera dopo avere investito Greta e Umberto andarono a bere una birra e che hanno sempre asserito di non essersi resi conto di nulla, attendono il processo d’appello. Attualmente sono entrambi in libertà col divieto di avvicinarsi al lago di Garda. Quando ci sarà l’udienza, probabilmente i legali cercheranno di ottenere uno sconto di pena.

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