Brescia, 23 settembre 2015 - Processo bis per Claudio Grigoletto, il pilota torna in tribunale per difendersi dall’imputazione di calunnia. Ieri si è aperto il dibattimento per il 34enne che due estati fa nel suo ufficio di Gambara uccise la segretaria e amante Marilia Rodrigues Silva Martins (insieme nella foto), incinta di un figlio suo. Ora è di nuovo davanti ai giudici per una vicenda scaturita nel corso dell’inchiesta per l’omicidio.
Condannato prima all’ergastolo e in appello a 30 anni, Grigoletto è finito sotto indagine su richiesta della Corte d’assise, che aveva trasmesso gli atti in procura. L’uomo secondo l’accusa - a sostenerla è ancora il pm Ambrogio Cassiani - avrebbe calunniato l’ex fidanzato di Marilia, Andrea Arrighi, e l’amico e socio Paolo Zadro. Prima di approdare alla confessione il pilota, sposato e padre di due bimbe, avrebbe tentato di deviare i sospetti sostenendo che Arrighi in passato aveva alzato le mani su Marilia, tanto da farla finire in ospedale (ma nessun riscontro è mai emerso). Qualche giorno prima dell’omicidio inoltre Grigoletto scrisse alcune email a nome della vittima e le inviò a sua moglie. Messaggi nei quali la 29enne brasiliana chiedeva di incontrare Jessica Alari per assicurarle che a metterla incinta era stato Zadro.
Bugie, come si scoprirà. Ieri in aula, davanti al giudice Tiziana Gardoni, è stato deciso che nel corso della prossima udienza - il 20 aprile - saranno ascoltati i primi testi comuni a accusa e difesa, ossia lo psichiatra dell’imputato (riconosciuto capace di intendere e di volere) un consulente informatico e un maresciallo dei carabinieri. Sono inoltre stati acquisiti i verbali delle deposizioni delle presunte parti offese - Zadro e Arrighi - e della moglie di Grigoletto, che non verranno in aula.
Ieri l’imputato non c’era in aula e, stando al suo avvocato, potrebbe presentarsi solo per l’interrogatorio. «Le email che Grigoletto creò erano volte a fugare i dubbi della moglie sulla storia extraconiugale, non a depistare le indagini» è la versione del legale, Luca Ricci, del Foro di Monza.