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Il messaggio sul monitor del computer non lascia adito a speranza: "Si è verificato un problema con il server". Nel frattempo, dal Siss, Sistema informativo socio sanitario, arriva l’avviso: "A causa di un problema generalizzato attualmente in analisi da parte dei nostri sistemisti, riscontriamo lentezza in erogazione servizi Apimanager. Sarà nostra cura avvisarvi appena i servizi verranno ripristinati". Dall’Inps: "Si è verificato un errore durante l’elaborazione della richiesta. Riprovare in un secondo momento, se il problema persiste contattare il Contact Center dell’Inps". Alla porta e al telefono, però, i pazienti premono, le segreterie sono in burnout e l’opinione pubblica mugugna per la sanità che non funziona per colpa di medici fannulloni.
Cronache di ordinaria quotidianità dallo studio dei medici di medicina generale, nel caso specifico di Angelo Rossi, medico a Leno nonché segretario di Fimmg Brescia. Come i colleghi bresciani, dall’1 gennaio è alle prese con la sperimentazione della riforma sulla disabilità, partita con difficoltà a causa dei problemi tecnici della piattaforma. La sperimentazione è in 9 province, tra cui Brescia: l’avvio in tutta Italia, anche a causa dei problemi riscontrati, è stata posticipata dal 2026 al 2027.
"Ora la piattaforma gira, ma il problema sono i tempi di convocazione dei pazienti: è tutto centralizzato sull’Inps, che non ha personale a sufficienza – spiega Rossi –. Se fino a dicembre il paziente in 3 o 4 mesi riceveva l’invalidità grazie alle commissioni in Asst, oggi non ci sono certezze". E poi c’è il lavoro enorme arrivato ai medici, alle prese con strumenti digitali che funzionano a singhiozzo. "Invece di stanziare miliardi in case di comunità che non potranno coprire i bisogni – lo sfogo di Rossi – avrebbero dovuto investire in una rete efficiente". F.P.