
Il cardinale Giovanni Battista Re, camuno di Borno godeva della stima di Papa Bergoglio Sarà lui che darà il via al Conclave Al momento regge la Chiesa in un momento di grande lutto e commozione
Il funerale del pontefice sarà officiato dal cardinale Giovanni Battista Re, 91 anni, camuno di Borno. Il decano del Collegio Cardinalizio sarà colui che darà il via al Conclave e al momento regge la Chiesa. Proviene da una famiglia di agricoltori, anche se il padre era artigiano, la madre casalinga. Entrò nel seminario di Brescia a 11 anni. Fu ordinato sacerdote nel 1957. Nel 1987 ricevette l’ordinazione episcopale dalle mani di Giovanni Paolo II. La sua collaborazione con Wojtyla è stata continua. Ha accompagnato il Papa polacco in diversi viaggi apostolici in Italia e fuori dai confini nazionali. Giovanni Paolo II l’ha nominato cardinale nel 2001. Poi il pontificato di Bergoglio. Il cardinale Re - che godeva della stima di Papa Francesco - oggi si sta occupando degli inviti dei capi di Stato e della cerimonia su cui saranno puntanti gli occhi di tutto il mondo. Tornando alla Valcamonica, è stato il cardinale Re, accompagnato dall’ordinario Militare in Italia, a presiedere la cerimonia di innalzamento a Vetta sacra alla patria dell’Adamello (2018). A organizzare le celebrazioni allora fu l’associazione Impronta Camuna con il suo presidente Roberto Bontempi. "Il cardinale Re ha presieduto in quei giorni con partecipazione – ricorda Bontempi -. Anche tramite la nostra associazione è sempre vicino ai camuni, che ha nel cuore. Nella stessa occasione dell’innalzamento a Vetta sacra, gli abbiamo consegnato un premio e da quel giorno è un nostro membro onorario". Oltre all’aspetto religioso e sociale, in cui il cardinale ha sottolineato "il valore del sacrificio di tanti uomini per il raggiungimento della Pace, ha avuto anche momenti di incontro, come un grande pranzo all’hotel Iscla, in cui era presente Igino Massari, che ci ha donato un dolce dedicato all’Adamello". Il legame di Bontempi con il cardinale è forte: "Ci siamo sentiti il giorno di Pasqua. Lo sento almeno due tre volte all’anno, sono stato a trovarlo personalmente. È persona di cultura e di grande sensibilità. È molto vicino alla Chiesa camuna. Ha voluto dedicare il premio che ha ricevuto da Impronta Camuna a tutti i sacerdoti della Valle, che incontra quando ritorna. Un momento importante è stato anche quando abbiamo premiato due suoi amici il notaio Giuseppe Camadini e il professore Giuseppe Bazoli, con cui era legato". Mi.Pra.