TOMMASO PAPA
Cronaca

Il Gigante di Mantova Colaninno, il Ragioniere Ha messo in riga manager e finanzieri

Anche se gli affari lo portavano in tutto mondo le sue radici erano qui . La domenica amava passeggiare sotto i portici di corso Umberto I. e con il sindaco Mattia Palazzi discuteva del futuro di piazza Filippini.

Il Gigante di Mantova Colaninno, il Ragioniere Ha messo in riga manager e finanzieri

di Tommaso Papa

Nella piccola e orgogliosa capitale dei Gonzaga Roberto Colaninno è sempre stato uno a cui un mantovano dà del tu: in città si conoscono tutti e anche se diventi uno dei più importanti finanzieri d’Italia resti il compagno di classe al “Pitentino“, l’avventore del bar “Sociale“, il cliente affezionato dello stesso barbiere. Colaninno non si sottraeva affatto a questo understatement, che è un po’ il tratto distintivo delle dinastie locali di successo: la sua, quella dei Marcegaglia, e poche altre. Nulla di strano, quindi a vederlo la domenica mattina, in vestiti casual, passeggiare sotto i portici di corso Umberto I, la mazzetta dei giornali sotto braccio, assieme a un amico, e fermarsi a bere nel bar che nei giorni festivi rappresenta una tappa d’obbligo per la città che conta.

All’inizio degli anni Duemila Colaninno era già stato mister Olivetti e mister Telecom e da poco aveva iniziato la propria avventura nella Piaggio ma l’uomo non aveva nulla del supermanager tutto guardie del corpo e limousine. La sua riservatezza e quella della famiglia trovano conferma in queste ore: Colaninno è spirato nella sua dimora mantovana, Palazzo Canossa, un imponente edificio del Seicento da poco ristrutturato dall’archistar Massimiliano Fuksas, dove vivono la moglie Orietta e i figli Matteo e Michele con le loro famiglie. Il portone è chiuso, la camera ardente sarà strettamente privata e i funerali non sono stati ancora annunciati.

Qui si è concluso il cammino del Ragioniere, come lo chiamavano con rispetto i concittadini, un percorso iniziato molti anni fa con un immediato exploit. Allievo dello storico Istituto Tecnico Economico “Pitentino“, si era diplomato in ragioneria col massimo dei voti. Leggenda vuole che il preside lo avesse raccomandato al proprietario della Fiamm Filter, azienda locale di componentistica auto, ma le date non coincidono. Colaninno entra effettivamente alla Fiamm (di cui diventerà amministratore delegato) ma nel 1969, quando ha già 26 anni. Da qui però inizia la sua incredibile carriera (interrotta solo da una bocciatura della Banca Agricola Mantovana che lo respinse), che lo ha portato da Mantova nel mondo.

Con l’età, in effetti, il Ragioniere si vedeva sempre meno in centro ma il legame con Mantova era rimasto fortissimo. "Con lui ho discusso più volte della città ed era informatissimo - racconta Mattia Palazzi, alla seconda sindacatura in via Roma - Tre anni fa ha apprezzato il lavoro di riqualificazione di piazza Leon Battista Alberti e ha auspicato che intervenissimo anche in piazza Filippini".

"Colaninno - spiega il sindaco - vedeva una continuità, una coerenza tra quelle due tessere del centro storico e ci teneva che tornassero a splendere". Anche l’uomo d’affari non si è mai completamente allontanato da casa: nei primi anni Duemila era presidente di Confindustria Mantova: "Ricordo le sue riunioni, alle quali partecipavano un’ottantina di altri industriali - racconta Mauro Redolfini, all’epoca direttore generale dell’associazione - i primi dieci minuti li passava per gli adempimenti burocratici, le delibere e così via. Poi per un’ora parlava di economia internazionale, di scenari globali. Per lui il sapere era tutto, e il sapere non può essere solo locale".