
TRESCORE (Bergamo)
di Francesco Donandoni
A Trescore Balneario lo conoscevano tutti. Qui nel 1975 Angelo Bonomelli, 80 anni compiuti il 24 aprile, aveva fondato l’omonima ditta di pompe funebri, da oltre trent’anni gestita dal figlio Emanuele. Ma l’idea fissa di Bonomelli era quella di rilanciare Villa Ortensie di Sant’Omobono Terme, lo storico centro termale di cui si era innamorato. Sulla pagina Facebook di Villa Ortensie l’ultimo post è del 26 febbraio 2021 con una promessa: "Speravamo in un 2021 migliore ma finora non sembra essere così. Ma non demordiamo: ritorneremo". Che il desiderio di rilanciare una struttura chiusa da circa due anni e mezzo (anche per il Covid) dovesse passare anche attraverso una rivisitazione dei social era qualcosa che Bonomelli aveva ben presente. Solo qualche giorno fa, si era recato negli uffici comunali del municipio di Sant’Omobono Imagna per alcune pratiche amministrative ed economiche. E proprio per studiare un piano per il rilancio, Bonomelli martedì aveva raggiunto un bar di Entratico dove era stato fissato un appuntamento. "Papà si fidava di chiunque – ricorda con la voce strozzata dal dolore Emanuele Bonomelli – vedeva del buono nelle persone". A fissare l’incontro è un 33enne, si presenta come publisher (un ruolo, per gli inquirenti, che il giovane si sarebbe costruito per l’occasione) e parla a Bonomelli della sua idea per il rilancio via social di Villa Ortensia. Ma quell’appuntamento, poco dopo, si rivelerà una trappola mortale. Il 33enne poco dopo è stato raggiunto dal padre di 68 anni, dalla fidanzata del figlio, e da un amico di 23 e 24 anni, tutti e quattro residenti nella zona dell’imprenditore, noti alle forze dell’ordine per precedenti per reati contro il patrimonio. Ora sono in carcere per omicidio volontario e rapina.
I quattro gli hanno offerto da bere, ma nel bicchiere hanno sciolto una sostanza narcotizzante, pare un medicinale. Durante le perquisizioni domiciliari i carabinieri hanno trovato un tipo di medicina che potrebbe essere quello usato per narcotizzare l’imprenditore. Solo l’autopsia in programma oggi potrà essere più precisa. Bonomelli dopo aver bevuto accusa un malore, viene caricato dai quattro sul Suv di sua proprietà che aveva lasciato nelle vicinanze del bar. A quel punto lo portano in un parcheggio pubblico e sistemano il corpo dell’imprenditore sul sedile del conducente, inscenando una morte per malore. E prima di andar via gli sfilano l’orologio d’oro, il portafogli e il cellulare. Ma proprio il mancato ritrovamento degli effetti personali ha insospettito i carabinieri che grazie anche alle telecamere in meno di 24 ore hanno arrestato i quatto sospettati. Sotto choc i dipendenti dell’agenzia di pompe funebri: "Pensavamo a un malore".