FEDERICA PACELLA
Cronaca

Il terrore dei coetanei. Rapine ed estorsioni. Cocci usati come armi: "Elevata pericolosità"

Così viene descritto il leader ventenne della gang di giovanissimi dal giudice di Brescia che ieri ha disposto sette misure cautelari. Cinque gli episodi contestati alla banda tra i 18 e i 22 anni.

Così viene descritto il leader ventenne della gang di giovanissimi dal giudice di Brescia che ieri ha disposto sette misure cautelari. Cinque gli episodi contestati alla banda tra i 18 e i 22 anni.

Così viene descritto il leader ventenne della gang di giovanissimi dal giudice di Brescia che ieri ha disposto sette misure cautelari. Cinque gli episodi contestati alla banda tra i 18 e i 22 anni.

Hanno seminato il terrore tra i coetanei, commettendo reati di varia natura, dalla rapina al porto d’armi oppure oggetti atti a offendere. Una banda con un leader dotato secondo gli inquirenti di "spessore criminale ed elevata pericolosità sociale", quella finita al centro delle indagini condotte dai carabinieri di Villa Carcina e Gardone Val Trompia, al termine delle quali la Procura di Brescia ha richiesto le misure cautelari. Rapina, estorsione, tentata estorsione, lesioni personali, porto di armi o oggetti atti a offendere sono i reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Brescia nei confronti di un gruppo di sette giovani tra i 18 e i 22 anni. Per uno di loro è stata disposta la detenzione in carcere, un altro è ai domiciliari, per gli altri cinque è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Giovanissime le vittime, coetanei o minorenni, che venivano presi di mira e rapinati.

Cinque gli episodi contestati alla banda che, secondo quanto ricostruito dai militari, avrebbe seminato il panico tra i giovani della zona, compiendo diverse rapine ed estorsioni tra i paesi della Bassa Val Trompia tra ottobre 2023 e maggio 2024. Il gruppo si avvicinava alle vittime spesso conosciute sui bus di linea, nei bar, per le strade del paese, e le costringeva a prelevare i contanti al bancomat o a consegnare smartphone e denaro con minacce e percosse. Nelle mani degli aguzzini sarebbe finito anche un giovane con disabilità, al quale la banda avrebbe puntato il coccio di una bottiglia al collo e lo avrebbe preso a calci e pugni per farsi consegnare il marsupio.

Alle violenze avrebbero talvolta partecipato anche ragazzini, per i quali procederà separatamente il Tribunale dei minori. "Nel corso dell’attività – spiegano gli inquirenti – è emersa la reticenza delle vittime a denunciare gli episodi subiti per paura di ritorsioni da parte degli autori".

Secondo il giudice dell’indagine preliminare, il leader del gruppo sarebbe Yahaya Sogne, vent’anni, nato in Burkina Faso e cresciuto in Val Trompia. "Deve affermarsi che egli, nonostante la giovanissima età, sia dotato di significativo spessore criminale ed elevata pericolosità sociale. Egli risulta essere l’ideatore e l’autore principale d’innumerevoli reati di notevole gravità ed è stato descritto da tutti i soggetti escussi come una persona estremamente violenta, prevaricatrice, vendicativa, abituata a comandare all’interno della propria gang e dotata di senso d’impunità di fronte alla legge".