REDAZIONE BRESCIA

Imbrattamenti allo stadio. Al vaglio le riprese a caccia dei responsabili

Indagini in corso per gli imbrattamenti allo stadio Rigamonti di Brescia. Ultras colpevoli, patron Cellino tra i bersagli. Procura e Digos al lavoro.

Imbrattamenti allo stadio. Al vaglio le riprese a caccia dei responsabili

Indagini in corso per gli imbrattamenti allo stadio Rigamonti di Brescia. Ultras colpevoli, patron Cellino tra i bersagli. Procura e Digos al lavoro.

Si indaga senza sosta per risalire ai responsabili degli imbrattamenti eseguiti la notte tra venerdì e sabato allo stadio Rigamonti e scoperti la mattina seguente, a poche ore dalla partita di serie B Brescia-Bari, che si è poi svolta senza problemi. La Digos e la Procura stanno incrociando le immagini delle telecamere che danno sulla struttura, ma anche sul circondario, in considerazione del fatto che si ipotizza il blitz sia stato eseguito in un orario con poca gente in giro. Il fascicolo, aperto dal pm Carlo Pappalardo per danneggiamento e diffamazione, è ancora formalmente vuoto, in attesa dei primi atti investigativi.

Nel mirino delle scritte ingiuriose, soprattutto il patron del Brescia Calcio Massimo Cellino, ma anche le forze dell’ordine e i giocatori. Quel che è certo, l’atto vandalico, compiuto a colpi di bombolette spray nero spruzzato ovunque, è stato messo a segno non già da un singolo individuo ma da più ultras, i quali sono riusciti a violare lo stadio senza compiere segni di effrazione. Un dato significativo. Nel frattempo anche il club ha fatto sapere che potrebbe denunciare l’accaduto e prendere provvedimenti, ma la società attende gli sviluppi giudiziari prima di muoversi.

Beatrice Raspa