
Tribunale di Brescia
Brescia, 30 dicembre 2019 - Erano accusati di avere evaso 23 milioni di tasse, e in primo grado avevano rimediato condanne pesanti. Ora però la Corte d’appello ha rimescolato le carte e riformato la sentenza, bloccando anche l’iter di alcune confische. Si parla degli immobiliaristi vertici delle note società Fogliata spa e Immobiliare Arco, finiti nei guai a Brescia (e anche a Gorizia). I giudici di secondo grado hanno assolto Giovanni Gambari dalle imputazioni "per non avere commesso il fatto" e revocato nei suoi confronti la confisca per equivalente. Hanno inoltre accordato la concessione delle attenuanti generiche agli altri imputati, i fratelli Gabriele e Pietro Fogliata e Giambattista Saleri. I tre si sono visti rideterminare la pena, rispettivamente in un anno e undici mesi, un anno e quindici giorni e, infine, dieci mesi e quindici giorni. A tutti è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale e la non menzione nel casellario giudiziale, a Pietro Fogliata e a Saleri pure la non menzione della condanna.
«Non siamo ancora completamente soddisfatti e andremo in Cassazione - spiega uno dei legali, l’avvocato Marco Sforza -. Certo si tratta comunque di un risultato positivo, la rideterminazione delle condanne sotto i due anni eviterà quantomeno il rischio finire in carcere una volta che la sentenza sarà definitiva". In primo grado il giudice Giovanna Faraone aveva usato la mano più pesante, infliggendo due anni e sei mesi a Gabriele Fogliata, un anno e 5 mesi al fratello Pietro, un anno e tre mesi a Saleri e Gambari. Era poi stata disposta la confisca di beni per 23 milioni, tanto quanto le loro società non avrebbero versato all’Erario. Stando alla ricostruzione accusatoria Arco non avrebbe pagato 11 milioni di Iva, Fogliata invece 12. Per il pm Paolo Savio, gli imputati condividevano la medesima strategia finalizzata all’evasione fiscale. Le difese hanno sempre sostenuto che i loro assistiti non intendevano sottrarsi al Fisco, ma solo terminare i lavori, realizzare gli incassi, saldare i debiti coi creditori e da ultimo pagare l’Erario.