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Giallo di Marcheno: "Io e i miei figli siamo innocenti. Nessuna tensione con mio fratello"

Adelio Bozzoli sorpreso dalle accuse della moglie dell’imprenditore sparito Mario di GABRIELE MORONI e BEATRICE RASPA LA SCHEDA / Tutte le tappe del giallo

Adelio Bozzoli, fratello dello scomparso Mario a Marcheno con un carabiniere

Adelio Bozzoli, fratello dello scomparso Mario a Marcheno con un carabiniere

Marcheno, 23 ottobre 2015 - «Io, Adelio Bozzoli, fratello di Mario, racconto la serata dell’8 ottobre, dei nostri rapporti e nego che fossimo arrivati a detestarci». Un racconto da cui si ricava che quella sera, nella fonderia di Marcheno, è presente anche un quarto operaio, un extracomunitario di nome Corens, in turno con Oscar Maggi, il senegalese Abu, Giuseppe Ghirardini, l’operaio trovato morto domenica pomeriggio sopra Ponte di Legno.

Adelio lascia l’azienda verso le 18. Giacomo, il minore dei suoi figli, si allontana attorno alle 19. Alex, il figlio maggiore, vive in una palazzina nell’azienda. Sta rivedendo delle bolle di accompagnamento. Giacomo si ricorda della richiesta di un cliente per una lega particolare. Non riesce a raggiungere Alex al telefono, così decide di tornare a Marcheno. Trova l fratello molto impegnato. Giacomo decide di parlarne con Oscar Maggi, addetto ai forni con Beppe Ghirardini. Poi riprende la strada verso casa, a Soiano. Poco prima delle 20 Alex Bozzoli rincasa. Verso mezzanotte Adelio riceve la chiamata della sorella Vittoria e accorre in azienda.

Trova la sorella, la moglie e i due figli di Mario. All’una di notte è proprio Adelio a lanciare l’allarme ai carabinieri, prima a Tavernole, poi a Gardone. Gli operai presenti. Oscar Maggi e il senegalese Abu rimangono fino alle sei del mattino dopo. Alle 19.45 si presenta Corens che smonta alle 6. Alle 23 termina Ghirardini. Nessun odio fra me e Mario, assicura Adelio Bozzoli. Avremmo continuato sulla strada in comune. «Siamo proprietari al 50 per cento. Dopo trentacinque anni, siamo una delle poche società rimaste unite. Lo stabilimento che voglio aprire a Bedizzole non è in concorrenza con quello di Marcheno. Dieci o quindici giorni prima che sparisse, avevo detto a Mario che non dovevamo separarci. Mario era già perplesso sull’ipotesi di dividerci. E’ stato d’accordo con me per andare avanti insieme». Contrasti? «Screzi, Discussioni possono essercene stati, è normale in qualunque società». Nella denuncia di scomparsa del marito, la cognata accusa il fratello maggiore di avere «ostracizzato» Mario, al punto che «vietava agli operai di parlare con lui». «Sono molto amareggiato dal clima di sospetto. L’unica cosa che posso dire è che io e miei figli siamo innocenti. Lo giuro. Quelle parole sono state per me come una montagna che mi è caduta addosso. Non mi do pace. Ci penso giorno e notte. E’ mio fratello. Non riesco a darmi una spiegazione».