Il 2025 si preannuncia difficile per le micro e piccole imprese artigianali bresciane. È quanto emerge in sintesi dai risultati della survey “Tra bilanci e aspettative. Le sfide per le imprese bresciane nel 2025“. A rispondere al sondaggio di Confartigianato Brescia e Lombardia orientale sono state 328 imprese associate. Come hanno evidenziato i numeri, il 2024 si è rivelato meno dinamico del previsto con il 28% delle aziende che ha subito un calo e con solo il 14% ha riportato una crescita. A prevalere, per il nuovo anno, è il pessimismo. Il 39% delle imprese prevede un peggioramento delle condizioni economiche, contro il 18% che si attende un miglioramento.
A fronte di queste difficoltà, gli artigiani bresciani individuano priorità chiare per il loro rilancio: investire in innovazione e digitalizzazione (26%), potenziare la formazione del personale (23%) e rinnovare le attrezzature e gli impianti (22%). "Il nostro tessuto imprenditoriale affronta il nuovo anno con resilienza, ma con preoccupazioni significative – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Brescia, Eugenio Massetti –. Per garantire un futuro di crescita, sarà cruciale sostenere le imprese con investimenti mirati, formazione e maggiore incisività politica. Il nostro impegno come associazione resta quello di essere una guida concreta per superare queste difficoltà. Fattori chiave segnalati: formazione, aggiornamento, innovazione di processi e prodotti confermano un approccio strategico da perseguire e guidare".
Nel sondaggio è emerso il tema della manodopera straniera: solo un’impresa su quattro la ritiene fondamentale per colmare la carenza di personale, il 36% non rilevante per la propria attività ed un 10% contrario all’impiego di manodopera straniera. Un altro riguarda la conoscenza dei principi di sostenibilità Esg (ambientale, sociale e di governance).
La maggior parte delle imprese (57%) dichiara di averne sentito parlare, ma senza approfondirne il significato o prevedere investimenti specifici. Solo il 9% prevede interventi significativi in questo ambito, evidenziando un potenziale limite competitivo in vista delle future normative e opportunità legate alla sostenibilità. Le imprese hanno sottolineato anche la percezione diffusa di insufficiente rappresentanza politica per Brescia. Solo il 18% dei rispondenti ritiene Brescia adeguatamente rappresentata. Infine, molti chiedono più sicurezza all’interno delle loro realtà, sia per quanto riguarda le persone, sia per quanto concerne i crimini informatici.
Milla Prandelli