BEATRICE RASPA
Cronaca

Inaugurata la stanza d’ascolto . Dedicata a Monia Delpero

Negli uffici della Mobile in Questura da ieri c’è un nuovo spazio amico e protetto, dedicato ad accogliere le...

L’inaugurazione alla presenza delle autorità cittadine e delle forze dell’ordine In prima fila c’era la mamma della giovane uccisa

L’inaugurazione alla presenza delle autorità cittadine e delle forze dell’ordine In prima fila c’era la mamma della giovane uccisa

Negli uffici della Mobile in Questura da ieri c’è un nuovo spazio amico e protetto, dedicato ad accogliere le donne e i soggetti deboli vittime di violenza che chiedono aiuto alla polizia. È la "Stanza d’ascolto", intitolata a Monia Delpero, la diciannovenne bresciana brutalmente assassinata la sera di Santa Lucia 1989 a Manerbio dall’ex fidanzato, che la strangolò e occultò in un canale di scolo. Ieri, l’inaugurazione, alla presenza delle autorità, dal questore Eugenio Spina alla sindaca Laura Castelletti passando per il prefetto, Andrea Polichetti. In prima fila, c’era la mamma di Monia, Gigliola Bono, che ancora si commuove se pensa a sua figlia e da allora ha fatto germogliare dal suo vuoto incolmabile e un susseguirsi iniziative di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. "Quando ti uccidono una figlia non vivi più la tua vita, ma quella che l’assassino ha deciso per te - ha detto la signora, scoprendo il drappo rosso che ricopriva la targa commemorativa - Abbiamo cercato di trasformare quel dolore straziante in una missione: portare nelle scuole e nelle aziende i temi del rispetto e della parità di genere. Un percorso sostenuto da tante persone e da associazioni, sfociate in iniziative come quella di oggi (ieri, ndr)". La stanza, nata grazie al contributo dell’Associazione “Anima“ nell’ambito del progetto "Anima in ascolto", intende offrire uno spazio familiare e caldo - dall’alto di un armadio occhieggia un pupazzo - dove chi ha subito violenza possa trovare più facilmente il coraggio di aprirsi e denunciare, senza timore di giudizio. "La stanza dedicata a Monia non è solo uno spazio fisico - ha sottolineato il prefetto - ma un simbolo: è il luogo dove il silenzio si rompe e la paura si trasforma in azione. Ogni donna che varcherà questa soglia farà un passo fondamentale verso la libertà". B.R.