REDAZIONE BRESCIA

Brescia, indagati i medici per il batterio killer. Migliorano i 6 bimbi ancora ricoverati

Sono 16 e per la Procura è un "atto dovuto", intanto è stata eseguita l'autopsia sul neonato deceduto mentre i controlli sul gemello e gli altri stanno dando buoni esiti

Medici all'ospedale di Brescia (Foto d’archivio Ansa)

Brescia, 13 agosto 2018 - Tutta l'equipe medica del reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia, in totale 16 persone tra medici e personale, è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo per la morte del neonato deceduto a causa del batterio serratia marcescens, contratto in ospedale. Quello della Procura di Brescia è stato definito «un atto dovuto». 

Per accelerare i tempi di restituzione della salma alla famiglia è già stata eseguita l'autopsia sul corpo del neonato che è stato chiamato Paolo. In mattinata la Procura di Brescia ha conferito l'incarico ai medici che poco dopo, vista la disponibilità immediata della Medicina legale del Civile, hanno effettuato l'esame autoptico. Nessun consulente della famiglia ha partecipato all'autopsia

Intanto è caccia al focolaio dell'infezione da batterio Serratia marcescens che ha provocato la morte del neonato e a cui sono risultati positivi altri 10 bambini, tra cui il fratellino gemello del piccolo deceduto le cui condizioni però sono in miglioramento. Il reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale bresciano è stato chiuso all'accesso di nuovi pazienti come misura per poter progressivamente liberare gli ambienti di degenza e procedere ad una loro ulteriore radicale bonifica.

In tutto sono sei i pazienti infettati ancora ricoverati. In merito alle loro condizioni il direttore del reparto di "Neonatologia e terapia intensiva neonatale", Gaetano Chirico, ha spiegato questa mattina in una conferenza stampa che "gli ultimi controlli che abbiamo sono stati negativi ma per essere sicuri dobbiamo avere i risultati di almeno tre controlli che si fanno a distanza di due-tre giorni l'uno dall'altro: abbiamo i primi due e oggi faremo il terzo e se anche quelli di oggi saranno negativi si può ragionevolmente incominciare a ritenere che l'evento epidemico sia sotto controllo". In particolare, sullo stato di salute del fratello gemello del neonato deceduto (nati prematuri a fine del giugno scorso), il primario ha dichiarato che "è in graduale miglioramento ma non vorrei sbilanciarmi troppo definendolo fuori pericolo, questo non per l'infezione ma perché sono bambini ricoverati in terapia intensiva e finché non sono in condizioni completamente stabili, sono cresciuti e non sono diventati completamente autonomi non possiamo essere sicuri al 100% di dichiararli fuori pericolo. E' però in via di miglioramento, non sono comparse nuove complicanze".