FEDERICA PACELLA
Cronaca

Insegnanti di sostegno. Il ministero amplia la platea. I corsisti: scelta iniqua

Arriva anche a Brescia la protesta degli insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi che si sono mobilitati in tutta...

Arriva anche a Brescia la protesta degli insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi che si sono mobilitati in tutta...

Arriva anche a Brescia la protesta degli insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi che si sono mobilitati in tutta...

Arriva anche a Brescia la protesta degli insegnanti di sostegno specializzati e specializzandi che si sono mobilitati in tutta Italia contro alcuni provvedimenti del Ministero dell’Istruzione. "Provvedimento – spiegano i corsisti Tfa IX ciclo dell’Università Cattolica Brescia – che di fatto ledono il diritto delle persone con disabilità a ricevere un’istruzione adeguata nel rispetto del loro progetto di vita". A monte c’è il problema della cronica insufficienza di docenti specializzati, soprattutto nella primaria, che costringe all’assunzione da interpello di persone che non c’entrano nulla con la scuola e che non hanno una formazione adeguata. Per questo, il Ministro dell’Istruzione ha ideato i corsi Indire, che consentono ad insegnanti precari con almeno 3 annualità sul sostegno e a quelli che hanno frequentato corsi esteri, di specializzarsi ed essere inseriti nella prima fascia della graduatoria.

"Perché siamo contrari? Perché – spiegano i corsisti – sia i corsi Indire che i corsi di specializzazione esteri sono costruiti in modo da fornire una formazione qualitativamente povera e non comparabile a quella che viene offerta dal tradizionale corso Tfa che è ora arrivato alla IX edizione". Il percorso tradizionale comprende 60 Cfu, 9 mesi di lezioni in presenza (all’Università Cattolica di Brescia la frequenza è in media di 4 pomeriggi a settimana, sabato compreso), laboratori di didattica, 30 esami tra teorici e pratici, più di 200 ore di tirocinio, un articolato esame finale con discussione davanti ad una commissione. I corsi Indire, invece, hanno una durata di 3 mesi, le lezioni vengono fatte in modalità online, non c’è nessun laboratorio, nessun tirocinio e, per concludere, come esame finale è prevista la sola elaborazione di un’unità didattica. "L’equiparazione dei titoli al termine di questi due percorsi così diversi ci sembra una colossale presa in giro anche e soprattutto verso le famiglie che vedono sminuire in modo sostanziale la professionalità che i loro figli meriterebbero di trovare nel loro percorso scolastico".

Federica Pacella