REDAZIONE BRESCIA

Investimenti, crollo dell’11% nel 2020

Crollo degli investimenti per le imprese bresciane: nell’anno di Covid, - 11% in meno rispetto al 2019. Le flessioni più elevate si registrano nei settori metallurgico (-37%), di legno e minerali non metalliferi (-13%). Riduzioni inferiori alla media, invece, nella meccanica (-8%) e nel sistema moda (-1%). Nel chimico, gomma, plastica gli investimenti sono rimasti invariati, mentre nel comparto alimentare sono cresciuti (+5%). A evidenziarlo è la decima edizione del Booklet Economia, documento realizzato dal Centro Studi di Confindustria Brescia, che raccoglie le informazioni su tutti i principali indicatori economici bresciani aggiornati al 12 marzo.

In particolare, le imprese hanno ridotto gli investimenti in internazionalizzazione, in ricerca e sviluppo e in capitale umano e formazione, con saldi negativi delle risposte fornite dagli operatori pari, rispettivamente, a -39%, -27% e -18%. Gli investimenti si sono invece concentrati per lo più in tecnologie e digitalizzazione (con un saldo positivo delle risposte pari a +11%), mentre sono rimasti invariati quelli in responsabilità sociale e sostenibilità ambientale. Oltre agli investimenti, si registra un calo del -11% anche nel fatturato dichiarato degli operatori. Le riduzioni più consistenti si sono registrate nei comparti: legno e minerali non metalliferi (-18%), metallurgia (-13%), sistema moda (-13%) e meccanica (-12%). Più contenuta risulta la contrazione nel chimico, gomma, plastica (-4%%) e nell’alimentare (-4%). Riguardo alle ore lavorate, le aziende intervistate hanno dichiarato, per il complesso del 2020, in media un calo percentuale del 12% rispetto al 2019.

Le flessioni più consistenti si sono registrate nei comparti: legno e minerali non metalliferi (-16%), meccanica (-14%), metallurgia (-13%) e sistema moda (-12%). Anche in questo caso, come per il fatturato, la contrazione risulta più contenuta nel chimico, gomma, plastica (-5%) e nell’alimentare (-2%). Per quanto riguarda il livello di attività delle aziende, dopo la caduta di marzo e aprile scorso, la dinamica mensile del 2020 evidenzia un forte recupero tra la primavera e l’estate, che è poi rallentato nei mesi successivi. I numeri parlano chiaro: posto uguale a 100 quello associato alla normalità pre-Covid, il livello effettivamente registrato è stato pari a 63 a marzo, 45 ad aprile, 77 a maggio per poi salire oltre i 90 da luglio a dicembre.

Federica Pacella