Clusane d'Iseo (Brescia), 27 dicembre 2019 - Tanti nuovi pesci , nei prossimi mesi, ripopoleranno i laghi d’Iseo e Garda grazie al lavoro degli incubatoi ittici. Nelle scorse ore, infatti, hanno preso il via ufficiale le operazioni di reperimento delle uova da parte dei pescatori e degli agenti della polizia provinciale, coordinati dall’Ufficio Pesca Regionale. Si inizia con il Sebino per proseguire poi con il Garda, dove nei prossimi giorni milioni di uova andranno a riempire le campane di incubazione, che produrranno milioni di avannotti. "Nei due importanti incubatoi regionali, a occuparsi del controllo, schiusa delle uova e accrescimento degli avannotti, saranno i pescatori volontari di Unione Pescatori Bresciani, guidati dal referente scientifico e ittiologo Marco Mancini di Habitat 2.0 - spiega il portavoce Germano Bana -. Per la stagione 2020 la campagna ittiogenica prevede l’accrescimento e la liberazione nei due bacini di oltre 45 milioni di larve di coregone-lavarello e altre migliaia di avannotti di altre specie: lucci, tinche, cavedani, trote e carpioni, che vedranno la produzione e la liberazione in natura effettuata in periodi diversi durante l’anno". Le delicate operazioni di recupero delle uova di coregone da parte dei pescatori di professione sono già iniziate, mentre per il Benaco si andrà dal 30 dicembre al 14 gennaio, il tutto coordinato in intesa con la polizia provinciale a secondo della raggiunta o cessata maturità dei riproduttori.
"A dettare il via delle nuove nascite saranno sia la temperatura dell’acqua sia le condizioni atmosferiche - ha spiegato Bana -. La speranza è quella di raggiungere quanto prima i numeri previsti di stoccaggio delle uova, per dare il via definitivo alle operazioni di incubazione, un grande aiuto e incremento numerico per gli stock ittici che interessano questi due importanti bacini". Il controllo spetta alla Regione Lombardia. "Siamo impegnati - ha dichiarato l’assessore Fabio Rolfi - a offrire per i nostri laghi un sempre maggior impegno per promuovere un nuovo concetto di pesca sostenibile, rivolta all’ambiente, alla pesca ricreativa e di professione, non da meno attenta a valorizzare una proposta ristorativa che offra prodotti ittici locali. In tutto questo le attività dei nostri incubatoi regionali svolgono un ruolo fondamentale". La campagna ittiogenica prevede non solo la produzione di coregone ma anche quella di luccio, stimabile per entrambe i bacini tra le 20.000 e le 50.000 larve. Per il Sebino da maggio inoltre è prevista anche la produzione di tinche e cavedani, circa 70.000 larve; mentre per il Garda sono previsti circa 20.000 esemplari di carpione e 150.000 di trota lacustre.
Una iniziativa, quella del ripopolamento, salutata con interesse non solo dai pescatori sportivi, ma anche dai pescatori professionisti di entrambi i laghi. "Attualmente la pesca è sempre più difficile – ha spiegato Raffaele Barbieri, pescatore professionista di Clusane – basti pensare che quando usciamo prendiamo tre o quattro tinche, quando le esigenze della sola Clusane sarebbero di decine di esemplari". "Andrebbero anche snellite le pratiche burocratice – ha aggiunto il collega di Pilzone, Marzio Danesi – perché la vita per noi è sempre più dura e il pesce davvero troppo poco".