Iseo - Sta per posteggiare l’auto in garage e si trova addosso un commando di banditi armati che lo estraggono a forza dalla macchina, lo malmenano, si fanno consegnare le chiavi di casa e riservano lo stesso trattamento violento alla moglie, che lo aspettava in cucina per cena. I banditi riescono ad accedere alla cassaforte, la ripuliscono di contanti e gioielli e scappano. È successo di nuovo. Un’altra rapina in villa. L’ultima, dopo una sequenza di colpi che nelle scorse settimane ha funestato l’Ovest e la Bassa, è stata compiuta l’altra sera a Iseo, ai danni di un noto imprenditore della zona.
La dinamica
Erano circa le 20 quando tre o forse quattro malviventi sono entrati in azione nell’abitazione del 59enne, in via Cavour. Volto coperto, pistola in pugno, la gang si è appostata nel buio, dietro i cespugli del giardino. Appena la vittima è entrata nella sua proprietà con l’auto e si è fermata di fronte al garage per aprire la basculante, ecco i banditi saltar fuori dall’oscurità. Spianando l’arma hanno obbligato l’imprenditore a scendere dalla vettura e hanno preteso che consegnasse le chiavi di casa. Pochi secondi concitati, forse il tentativo di una reazione, e sulla scena è comparsa la violenza. Brutale, inaudita. Botte e un colpo secco assestato alla testa del malcapitato con il calcio della pistola, poi i malviventi si sono guadagnati l’accesso alla villa dove era presente la moglie.
Colpita anche la moglie
La banda non ci ha pensato due volte a strattonare anche la donna e a rifilarle una sequenza di schiaffi e pugni per farsi aprire la cassaforte, proposito che dopo pochi, infiniti, minuti, sono riusciti a esaudire. Ottenuto quanto volevano - la conta del bottino è ancora in corso: una prima stima è di ventimila euro in banconote e qualche prezioso - i rapinatori hanno lasciato la villa e si sono dileguati a piedi.
Forse all’esterno un complice li attendeva in auto a motore acceso. Il resto, purtroppo, ultimamente è un triste copione. Le vittime sono sotto state medicati in pronto soccorso: hanno riportato lesioni giudicate guaribili in una decina di giorni . I carabinieri della compagnia di Chiari sono a caccia di indizi ed elementi utili a risalire ai responsabili. Al vaglio telecamere della zona e testimonianze. Non si esclude che il colpo sia stato messo a segno da una banda seriale.