BEATRICE RASPA
Cronaca

Iushra, sparita nel nulla da 70 giorni. La Procura non s’arrende, altre ricerche

Brescia, battute nei boschi dove sarebbe stata vista l'ultima volta

Iushra Gazi

Serle (Brescia), 27 settembre 2018 - Ancora quattro giorni di ricerche intensive di Iushra, la ragazzina autistica di cui si sono perse le tracce il 19 luglio sull’altipiano Cariadeghe di Serle. Non c’è solo la famiglia Gazi a non darsi pace per la scomparsa della figlia di 11 anni, sparita durante un campo estivo con gli educatori della Fopab-Anffas e altri minorenni disabili.

Anche la Procura di Brescia, che sul caso ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose - al momento a carico di ignoti - non molla la presa e il pm Donato Greco ha disposto che si ricominci a cercare. Martedì pomeriggio in Prefettura è stato organizzato un dispositivo con una ottantina di uomini, tra vigili del fuoco, soccorso alpino, protezione civile, che da oggi a domenica, tra le 8 e le 18, torneranno in campo. Questa volta sotto la lente non sarà l’altipiano dove la piccola si è persa, ma una zona vicina, raggiungibile a circa un’ora di cammino: un’area di Serle più a sud, tra località Calamor e le cave di Botticino. Il luogo in cui un testimone, Enrico Ragnoli, aveva segnalato di avere incrociato Iushra: «Era seduta su una panchina a forma di tronco e si girava i pollici», aveva raccontato agli investigatori il 20 luglio il serlese, inizialmente non considerato credibile perché vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Anche una sensitiva aveva detto di avere “visto” la bambina su una panchina a forma di tronco. L’area era stata ispezionata un paio di volte rapidamente durante i dieci giorni di ricerche straordinarie compiute a fine luglio dai 1.500 uomini che si erano serviti di droni, cani ed elicotteri.

«Saranno 500 ettari da perlustrare per la terza volta in modo più approfondito – spiega il sindaco, Paolo Bonvicini –. Questa mattina (ieri, ndr) alcuni ricercatori si sono recati tra quei boschi per capire con che tipo di terreno avrebbero avuto a che fare, quindi è stata istituita l’unità di crisi nell’ex bocciodromo nella frazione Villa. È una zona impervia, meno carsica di Cariadeghe ma più densa di rovi. L’avevamo comunque già battuta con la nostra protezione civile, senza alcun esito». Fino a domenica lassù la caccia sarà off limits. Mohammed Liton Gazi, il padre di Iushra, ogni volta che sente di nuove ricerche ha un tuffo al cuore: «Sono contento che la cerchino ancora – dice –. Certamente andrò a dare un’occhiata anch’io. Ma rimango convinto che mia figlia se la sia presa qualcuno. Qualcuno che sa che cosa le è successo».