SAN COLOMBANO (Brescia)
Il sindaco di Collio, Mirella Zanini, ha chiesto alla Prefettura di Brescia che nell’ex albergo di San Colombano siano accolti solo donne e bambini, in modo da "garantire la sicurezza sia dentro sia fuori dalla struttura", favorendo nel contempo l’integrazione con la popolazione.
"Quello con il prefetto Andrea Polichetti, che ringrazio per la disponibilità, è stato un confronto per fare una riflessione sull’accaduto e su come migliorare l’accoglienza in un prossimo futuro – rimarca Mirella Zanini, primo cittadino di Collio e San Colombano – Come Amministrazione abbiamo chiesto che non vengano più ospitati uomini ma solo donne e bambini. Il timore che si era prospettato fino dall’inizio, ovvero che potessero verificarsi casi di cronaca, è risultato concreto e, dopo vari problemi che hanno coinvolto gli ospiti e che si sono riflessi sulla popolazione, siamo arrivati a quello che mai avremmo voluto. Lo stupro di una bambina. Il prefetto si è reso conto della situazione".
Mirella Zanini confida in una veloce risoluzione della situazione. Nelle ore scorse la cooperativa che gestisce l’ex albergo ha sottolineato che "non ci sono stati accoltellamenti né episodi di violenza, ma quanto abbiamo letto sulla nostra comunità è scioccante".
"I cittadini vanno tranquillizzati – ha sottolineato il primo cittadino – Visto che le persone straniere alloggiano vicino alle scuole, all’asilo e ai centri sportivi si è evidenziata la necessità a fare attenzione a dove si muovono. Il timore adesso è tanto. Se c’è da ospitare, noi accoglieremo a braccia aperte donne e bambini in base alla capienza della struttura". Secondo il sindaco a generare il maggiore motivo di preoccupazione sono i migranti di sesso maschile e non solo per la violenza subita dalla piccola.
"Quello che è successo alla bambina è aberrante. Dopo l’accaduto, si voglia o no, i timori che magari prima non c’erano o erano latenti si sono fatti angoscianti, anche perché nella nostra realtà le famiglie sono abituate a fare uscire i bambini da soli. I ragazzini vanno ancora dalla nonna senza essere accompagnati, oppure a prendere il bus da soli. Dopo questo episodio c’è allarmismo. Chi si fiderà d’ora in poi a mantenere queste abitudini, nonostante viva in piccolissimi paesi di montagna dove tutti si conoscono? È questa la domanda che sta creando apprensione".