"La frenata dell’economia europea, iniziata nel quarto trimestre del 2022, prosegue. Anche in Italia la ripresa si è fermata, come dimostrato dalla contrazione del Pil del secondo trimestre". Numeri alla mano, l’analisi del presidente di Camera di Commercio Brescia, Roberto Saccone (foto), conferma che i segnali di una decelerazione sono ormai consolidati.
"La domanda interna sta, peraltro, decelerando in tutti i maggiori Paesi, in particolare nei settori legati ai beni di consumo e alle costruzioni: pesa, in particolar modo, l’effetto dell’aumento dei tassi d’interesse. Il calo della domanda di prodotti determina, in molti Paesi, una flessione delle importazioni e, di conseguenza, una contrazione del commercio mondiale. Per quanto riguarda la provincia di Brescia, il quadro congiunturale del secondo trimestre evidenzia una dinamica in rallentamento dell’attività produttiva: la produzione industriale ha registrato una contrazione dopo nove trimestri consecutivi di crescita". In una delle province più manifatturiere d’Italia, si guarda con preoccupazione al primo dato negativo dal 2020 relativamente alla produzione industriale delle imprese manifatturiere, che diminuisce dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il risultato bresciano è leggermente inferiore a quello lombardo: a livello regionale la produzione industriale è rimasta stabile rispetto al primo trimestre, mentre nel confronto con lo stesso periodo dello scorso anno è aumentato dello 0,5%. L’artigianato manifatturiero prosegue anche nel secondo trimestre con una dinamica migliore dell’industria ma il ritmo di crescita continua nel percorso discendente già evidenziato nei trimestri scorsi. I segnali del rallentamento della produzione artigiana sono percepiti anche a livello lombardo, dove i livelli produttivi sono nell’ultimo trimestre non sono cresciuti (+0,0% il dato congiunturale, +1,1% quello tendenziale).
Rallenta anche l’andamento del fatturato delle imprese bresciane del commercio al dettaglio (+0,4% rispetto ai primi tre mesi dell’anno), la dinamica peggiore in Lombardia (+2,6% il dato tendenziale regionale, +0,5% quello congiunturale). Il fatturato delle imprese dei servizi chiude con risultati negativi (-0,7%), peggiore rispetto al dato regionale. "Le preoccupazioni riguardano il rallentamento del commercio mondiale, la recessione tedesca che assorbe il 20% delle esportazioni bresciane, l’aumento dei tassi d’interesse che incidono sugli investimenti e l’inflazione galoppante che pesa sul potere d’acquisto dei consumatori e sulle vendite dei beni di consumo". F.P.