REDAZIONE BRESCIA

"La guerra in Ucraina? Influisce sulle foreste"

Alessandro Ducoli del Parco dell’Adamello ha incontrato gli studenti del Leonardo di Brescia

Bollette del gas in aumento? Per l’autunno si teme l’assalto ai boschi. "Nei modelli di gestione del bosco abbiamo considerato tante variabili, anche gli eventi estremi, ma non la possibilità che si chiudessero i rubinetti del gas", spiega Alessandro Ducoli, dottore forestale della Comunità Montana di Valle Camonica Parco Adamello, che ha incontrato gli studenti del liceo Leonardo di Brescia, nell’ultimo giorno di scuola, per parlare di cambiamenti climatici e gestione delle foreste.

"Al di là delle cause – sottolinea Ducoli – il cambiamento climatico provoca una maggiore desertificazione. Dal 2014, la temperatura media dei versanti alpini è aumentata di 1,5°C: il problema è che basta molto meno per fare la differenza tra buona e cattiva qualità della vita". Con l’aumento delle temperature, si sta già assistendo a una migrazione delle specie: alcune piante avanzano verso l’alto, altre tendono verso il basso modificando la geografia del bosco e, di conseguenza, la sua gestione.

Altro effetto dei cambiamenti climatici è la magnitudo degli eventi estremi, di cui gli alberi distrutti dalla tempesta Vaia del 2018, proprio in Val Camonica, sono l’emblema più eloquente. Oltre al clima, però, boschi e foreste subiscono anche gli effetti degli stravolgimenti geopolitici: in un mondo interconnesso, anche la guerra in Ucraina può influire sui boschi lombardi. Oggi il tasso di utilizzazione (ovvero la quota di alberi che si possono tagliare senza danneggiare l’ecosistema) in Val Camonica è il 10,6%, sotto il 20% normalmente concesso. "In autunno ci aspettiamo che molti torneranno a bruciare legname – spiega Ducoli – per cui dovremo lavorare molto su questo punto, per evitare tagli indiscriminati".

F.P.