Se davvero l’Epifania tutte le feste porta via, di certo nel Bresciano, almeno per quanto riguarda il territorio del Benaco e della Valcamonica, la Befana dovrà fare i conti con l’estrema lentezza e le lunghe code dovute ai disagi di questo periodo sulle strade e sui sistemi di collegamento. L’ultimo in ordine di tempo è stata una frana caduta lungo la strada Gardesana 45 bis a Limone del Garda, dove un masso nella notte tra il 4 e il 5 gennaio è caduto vicinissimo all’ingresso di un hotel 4 stelle.
La strada è stata poi riaperta a tempi record, mentre resta chiusa la Strada della Forra, che dalla Gardesana porta a Tremosine, ora raggiungibile da Limone o da Tignale, con un percorso lungo e tortuoso. Muoversi in quell’area di Benaco, oggi e nei prossimi giorni, sarà difficile anche per via del maltempo, che non lascia escludere ulteriori eventi franosi.
Difficoltà incontrerà anche chi vuole rientrare dalla Valcamonica, dove gli sciatori di ritorno da Ponte di Legno e dal suo comprensorio si incolonnano lungo i tornanti, faticando a capire che è possibile passare in entrambi i sensi di marcia nella galleria di Edolo, rallentando ancor di più il traffico e creando maxi-ingorghi nella cittadina camuna, che soffre sempre più lo smog. Più in giù non mancheranno altre colonne dovute ai tornanti, sempre che il tempo conceda una tregua e non si verifichino frane e smottamenti, che nonostante i lavori attenti e le continue opere di messa in sicurezza da parte di Provincia e Regione, non mancano di verificarsi a causa della conformazione del territorio, proprio come sul Benaco.
È proprio il Garda, ora, a essere maggiormente sotto i riflettori. "Il nostro appello, rivolto alla salvaguardia e alla valorizzazione di questo tesoro paesaggistico, non può rimanere inascoltato", spiegano gli amministratori locali. Se la Gardesana è in diverse occasioni oggetto di frane, tanto che gli ambientalisti hanno chiesto di "non allungare la ciclabile a sbalzo che unisce Limone e Riva del Garda", l’ottava meraviglia del mondo, ovvero la panoramica Strada della Forra, è quella che desta le maggiori preoccupazioni.
Attualmente l’itinerario che tutti i turisti vorrebbero percorrere per la sua bellezza, è chiuso dal 16 dicembre. Prima fu interdetto al transito per ben 500 giorni: dal 28 dicembre 2020 al 26 maggio 2022 a causa di smottamenti di entità minore prima dell’ultimo verificatosi: quando un ammasso di roccia, detriti e pietrisco è caduto nel lago di Garda e parzialmente sulla strada, danneggiando la fognatura. "Attualmente aspettiamo l’assestamento della frana – spiega il sindaco Battista Girardi – le soluzioni sul tavolo sono due: o si progetta un nuovo tunnel viario alla Forra o si rafforza la volta interna della galleria".
Non solo. Disagi si ravvisano anche in altre zone della provincia di Brescia, come la Sp 6 di Cevo, che apre e chiude a seconda delle frane, anche se i lavori di messa in sicurezza sono continui, o a Collio, lungo la strada 345 delle Valli, dove non mancano smottamenti, e lungo la Sp 88 a Paspardo. Del resto il territorio bresciano è costituito in gran parte da aree montagnose, con le conseguenti difficoltà logistiche, accresciute dal cambiamento climatico ma anche dell’aumento dei veicoli in transito, sempre più numerosi.
Difficile anche muoversi, in Valcamonica, coi mezzi pubblici. Le corriere sono sottoposte ai rallentamenti del traffico e la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo procede a singhiozzo: non si viaggia tra Edolo e Cedegolo, tra Beno e Niardo e tra Marone e Pisogne e spesso smottamenti o inondazioni provenienti dal vicino fiume Oglio causano ulteriori problemi e interruzioni.