REDAZIONE BRESCIA

L’allarme lanciato dai ragazzi: "Così la formazione diventa esclusiva"

Brescia, il rappresentante dell’Udu: servono più lauree per un’economia basata sulla ricerca

Brescia, il rappresentante dell’Udu: servono più lauree per un’economia basata sulla ricerca

Brescia, il rappresentante dell’Udu: servono più lauree per un’economia basata sulla ricerca

Non solo tasse: tra caro affitti, caro bollette, carovita, l’università rischia di essere solo per i ricchi. "Un’analisi di qualche tempo fa, quando ancora non c’era il caro affitti – spiega Mattia Rebessi, rappresentante degli studenti bresciani di Studenti per Udu Brescia – in generale si ipotizzava un costo medio annuale per il Nord Italia, negli atenei statali, di quasi 19mila euro, considerando un affitto mensile di 480 euro, che ormai è irrealistico. L’università sta diventando sempre più esclusiva, accessibile solo a chi ha una situazione economica di un certo tipo e, considerando che, da fonte Censis, la maggior parte degli atenei". Considerando che gli atenei sono poi concentrati soprattutto al Nord, si vanno a cementificare anche diseguaglianze pregresse". Tanti i record negativi per l’Italia rispetto ad altri Paesi europei.

"Siamo tra gli Stati con minor numero di laureati, ma anche col più alto tasso di laureati figli chi ha la laurea. Ciò riduce l’eguaglianza sociale e diventa strumento per favorire le èlite, che così si autoalimentano". L’aumento della no tax area in molti atenei lombardi è positivo, ma non basta. Innanzitutto, l’Isee, requisito fondamentale per essere esonerati dalle tasse, può essere aggirato anche da chi non avrebbe problemi a sostenere la retta universitaria. Inoltre, oltre alle tasse universitarie, occorrerebbe investire in alloggi, sul trasporto pubblico, sulle mense, per poter alleggerire della spesa, che oggi induce molti a rinunciare agli studi o a dover lavorare per potersi mantenere. "Se aumentano i laureati – sottolinea Rebessi – aumenta anche il Pil nazionale e pro-capite. Credo ci sia grande bisogno di incrementare il numero di persone che studiano, se vogliamo avere un’economia basata sulla ricerca, sulle tecnologie, sull’intelligenza artificiale".

F.P.