La nuova vita delle biblioteche passa dallo smart-working. Un piano a cui sta lavorando il Comune di Brescia, dopo che la pandemia ha accelerato la pratica del lavoro fuori ufficio. "Piaccia o meno, il processo è irreversibile – spiega la vicesindaco e assessore alla Cultura con delega all’Informatica Laura Castelletti (foto) – non si torna indietro e noi dobbiamo governare il fenomeno". Le biblioteche bresciane, già molto frequentate dai lettori, sono state già tutte attrezzate con wi-fi, indispensabile per il lavoro smart. Inoltre, la Loggia sta lavorando per climatizzarle, in modo da renderle confortevoli anche in estate; si lavorerà anche sugli spazi esterni, per renderli fruibili in sicurezza non appena si potranno riaprire.
"Dobbiamo pensare a dei luoghi di comunità dove la gente va a fare smart-working – sottolinea Castelletti – lo abbiamo fatto, ad esempio, nel progetto Oltre la strada di via Milano, dove è previsto uno spazio di co-working. Stesso dicasi per il post-torre Tintoretto. Dobbiamo fare scelte nuove dal punto di vista della rigenerazione e pianificazione urbanistica, che magari fino ad un anno fa non avremmo messo tra le priorità".
La vicesindaco vorrebbe anche ampliare l’orizzonte, pensando a candidare l’intera città come luogo attrattore di smart-worker. "Si dice che la chiusura dei luoghi di lavoro abbia messo in crisi il tessuto della ristorazione in centro – conclude Castelletti – ma d’altra parte non possiamo ignorare che è invece ripartito il commercio di vicinato: ci sono realtà nei nostri quartieri o nei paesi della provincia che hanno ripreso fiato".
F.P.