REDAZIONE BRESCIA

Le imprenditrici ecologiste fanno nascere una foresta

Alla Riserva delle Torbiere del Sebino ConfapiD interra 395 essenze

La Riserva naturale delle Torbiere del Sebino è stata scelta dalle socie di Confapi Brescia per dimostrare la possibilità di un’economia più sostenibile

La Riserva naturale delle Torbiere del Sebino è stata scelta dalle socie di Confapi Brescia per dimostrare la possibilità di un’economia più sostenibile

Imprese e imprenditrici per l’ambiente: saranno piantati questa mattina 395 alberi alla Riserva naturale delle Torbiere del Sebino grazie alle imprenditrici di Confapi Brescia. L’associazione di categoria ha offerto il pieno supporto all’iniziativa “La Foresta di ConfapiD“, un progetto nato dalla sensibilità delle imprenditrici per la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del territorio. "La Foresta di ConfapiD – spiega Nadia Vivante, presidente ConfapiD Brescia – è un progetto che dimostra come l’imprenditoria femminile possa giocare un ruolo chiave nel promuovere un’economia più sostenibile. Le imprenditrici di ConfapiD Brescia hanno compreso che il benessere della comunità e la protezione della natura sono strettamente legati, e hanno scelto di dare il loro contributo attivo attraverso l’acquisto e la piantumazione di nuovi alberi".

L’iniziativa “La Foresta di ConfapiD“ non si ferma alla piantumazione. Si tratta di un progetto che mira a sensibilizzare l’intera comunità sull’importanza della sostenibilità. L’iniziativa s’inserisce nel più ampio progetto di riforestazione delle Torbiere di WOWNature, che fa da collettore per chi voglia adottare un albero, come hanno fatto le imprenditrici bresciane, per tutelare la Riserva Naturale in modo da mitigare il cambiamento climatico, purificare aria e acqua, conservare la biodiversità, valorizzare territorio e responsabilità sociale.

Il progetto riguarda anche altre realtà lombarde: il Parco Spina Verde a Como, il Parco Oglio Sud a Pessina Cremonese (Cremona), il Parco Oglio Nord a Villachiara (Brescia), il Parco lombardo della Valle del Ticino nel Milanese, il Parco dell’Adda Sud (Lodi), il Parco del Serio a Romano di Lombardia, il Parco Campo dei fiori a Luvinate (Varese).

La sfida vera, richiesta dal regolamento europeo, sarà quella di riuscire a riportare la natura in ambiti urbani. Dalla mappatura di Ispra emerge, ad esempio, che solo il 2,3% della copertura arborea è collocata oggi in ambito urbano.

F.P.